Bazzano (Bologna), 19 marzo 2014 - IL PATRONO di Valsamoggia si squaglia al debole sole della primavera fra polemiche di municipi e di campanili. Sembravano tutti (o quasi) d’accordo, lo scorso anno con tanto di benedizione dei parroci, per la scelta di San Giuseppe come patrono per il nuovo Comune nato dalla fusione di Savigno, Castello di Serravalle, Monteveglio, Bazzano e Crespellano. Oggi però, 19 marzo, non solo gli uffici pubblici si fermano esclusivamente nell’ex comune di Bazzano, ma per la prima volta da molti anni in piazza Garibaldi non si farà neppure la festa di San Giuseppe. Niente banchetti dei fiori, niente ‘ballo dello sgombero’, niente rogo dei bastoni con i bambini. Protestano i commercianti, dispiaciuti i bazzanesi già affezionati all’idea di vedere il loro patrono civico adottato da tutto il nuovo comune. Non si dimentica del padre putativo di Gesù il parroco don Franco Govoni che nel notiziario parrocchiale con un velo di ironia ricorda il ‘19 marzo, San Giuseppe, festa del patrono civico del... defunto Comune di Bazzano’ .

TEMPO permettendo non mancherà, verso sera, il rosario recitato dalle pie donne intorno al pilastrino del rione. Unico appuntamento ufficiale alle 21 nella sala dei giganti della Rocca, il concerto di primavera con l’Arcobaleno archi ensemble e l’Arcobaleno guitar ensemble della scuola di musica Giuseppe Fiorini. Intanto, con nuovo Comune affidato all’ordinaria amministrazione del commissario prefettizio, e in attesa dell’elezione del primo sindaco di Valsamoggia, il vincitore delle primarie del Pd, Daniele Ruscigno ex sindaco di Monteveglio, affida a un post su Facebook la comunicazione sull’impasse-patrono: «In attesa della conclusione del percorso che porterà all’individuazione del nuovo Santo patrono del Comune di Valsamoggia, sulla base anche delle decisioni che verranno prese dal Vicariato, sono confermate le già esistenti festività per ogni municipalità: Bazzano il 19 marzo, Savigno il 22 settembre, Castello di Serravalle il 23 luglio, Monteveglio il 16 agosto e Crespellano il 7 dicembre».

A fianco della comunicazione, un santino con l’immagine di San Giuseppe, a ricordare il Santo che aveva ottenuto il gradimento informale del collegio dei parroci, ma che potrebbe essere rimesso in discussione dalla ‘concorrenza’ di Santa Clelia Barbieri: «Sua mamma è nata a Crespellano ed è una Santa ‘nostra’» insiste Fabio Federici, già vice sindaco di Crespellano e numero due della squadra di Ruscigno. Insomma la partita del toto-patrono si riapre e rientrano in campo anche i candidati ‘minori’: Sant’Apollinare, San Savino, Santo Stefano, San Matteo e San Rocco (i 5 patroni delle precedenti municipalità). E di questi tempi non si vorrà mica scartare a priori San Francesco, che pure predicò a Crespellano e a Confortino?

Gabriele Mignardi