Castel Maggiore (Bologna), 30 marzo 2014 - UNA CASSA dello stereo appoggiata su un banco di scuola, la musica “modaiola”, le studentesse dell’istituto tecnico Keynes schierate su tre file e un passo di danza in stile hip hop. Il tutto si è svolto in pochi secondi sotto gli occhi incuriositi di un centinaio di persone. E’ successo ieri mattina, quando è andato in scena nel parco di fronte al poliambulatorio di Castel Maggiore, il flash mob delle ragazze.

Con loro sul piede di guerra tanti gruppi di donne contrarie alla chiusura del consultorio femminile. A sostenere la protesta il sindaco di Castel Maggiore Marco Monesi che, da mesi, lotta per far cambiare idea ai vertici di Ausl. L’azienda sanitaria, dopo 30 anni, vuole spostare a Granarolo il servizio del consultorio. Per contrastare questa decisione Sel, Pd (circoli di Castel Maggiore, Funo e Argelato) e associazioni di donne hanno raccolto in poche settimane 4mila firme.

Monesi non getta la spugna: «Il fatto che anche le studentesse del Keynes si siano attivate per cercare di evitare un grosso errore, conferma quanto sia sbagliata questa scelta. Non ci sono i trasporti pubblici necessari per raggiungere Granarolo. Il pioliambulatorio di Castel Maggiore è strategico perché si trova sulla direttrice della via Galliera e serve i territori di San Giorgio, Funo, Argelato e una parte di Corticella.

Non ha senso spostare il servizio. La grande partecipazione delle donne di Castel Maggiore e degli altri Comuni al flash mob non può restare inascoltata». Nel 2013 un migliaio di donne hanno scelto di utilizzare il Consultorio. Claudia Muzic del Pd di Funo e Argelato rincara la dose: «Esprimiamo la nostra preoccupazione e contrarietà al progressivo svuotamento che l’Ausl sta operando a danno del consultorio di Castel Maggiore». L’associazione Rose Rosse getta benzina sul fuoco: «Un’infausta decisione che dimostra la scarsa considerazione della salute delle donne da parte dell’Ausl».

Matteo Radogna