Casalecchio di Reno (Bologna), 18 maggio 2014 - Finto poliziotto e vero illusionista il truffatore che l’altra mattina ha soffiato 16mila euro da sotto il naso di quattro pensionati di Casalecchio. L’uomo, un quarantenne distinto dal fare sbrigativo e col piglio dell’autorità, poco prima di mezzogiorno si è infilato nell’atrio di un grande condominio nella zona di via Mazzini.

Ha salito le scale fino al quarto piano per poi fermarsi nel pianerottolo per leggere bene i nomi sui campanelli. Solo in quel momento si è rivolto all’ottantenne che aveva seguito fin dalla strada, anche lui appena approdato allo stesso piano: "E’ lei che abita qui? Devo fare un controllo in questo palazzo. Abbiamo un’indagine in corso…", ha detto mostrando velocemente un distintivo racchiuso in una custodia. L’uomo gli ha aperto la porta e lo ha fatto entrare nell’appartamento abitato da altri tre pensionati che sono stati subito ‘convocati’ al tavolo della cucina

Di fronte ai quattro anziani è andata in onda la scena madre: "Portatemi subito qui le bollette pagate nelle ultime tre settimane e tutti i contanti che tenete in casa, li devo analizzare", ha detto con sicurezza e senza destare alcun sospetto nelle vittime alle quali ha esibito nuovamente il falso tesserino identificativo che doveva attestare la sua (finta) identità di poliziotto (in borghese). "Ce lo ha aperto davanti agli occhi ma nessuno di noi ha fatto in tempo a leggerlo bene. Neppure ci ha dato modo di chiedere spiegazioni…", si è giustificato più tardi il più giovane dei quattro che come gli altri si è diretto nella sua camera, per poi ritornare pochi minuti dopo con la scatola nella quale teneva le buste con le bollette e la riserva di soldi in banconote in taglio da 50 e 100 euro.

A questo punto è emersa l’abilità del prestigiatore: "Ha preso le bollette, le ha rigirate, ha preso degli appunti sul blocchetto e poi le ha rimesse nelle scatole. Poi ha preso i soldi, li ha guardati controluce, li ha contati velocissimo. Prima li ha messi in una scatola, poi li ha spostati, ha chiuso le buste, le ha messe insieme, le ha separate davanti a noi e ha messo i coperchi. Noi teniamo i conti separati in casa, ognuno ha avuto la sua scatola o la sua busta chiusa", raccontano le vittime ancora frastornate.

Per uscire di scena senza destare sospetti l’ultimo imperativo: "Dovete scendere tutti quattro giù nell’atrio per un riconoscimento. Mettete pure le carte a posto. Io vi aspetto al piano terreno", ha detto con sicurezza prima di avviarsi alla porta.e scomparire insieme ai 16mila euro che aveva abilmente infilato in tasca senza che nessuno dei quattro si accorgesse di nulla. Almeno fino a quando, faccia a faccia nell’atrio, i pensionati si sono ritrovati più poveri e soli.

Gabriele Mignardi