Il racket dei servizi abusivi

Risponde il vicedirettore de 'il Resto del Carlino' Beppe Boni

Bologna, 25 luglio 2016 - Ogni supermercato è presidiato da immigrati che chiedono l’obolo. E così molti bar e tabaccherie. Ma anche per strada si è oggetto di richieste. Richieste sempre più pressanti sia per le reali necessità di aiuto dei richiedenti sia per il loro proliferare. Non sempre si può dare un obolo, ma capisco che può provocare un risentimento che può spingere a episodi inconsulti. gspotti@alice.it

Risponde il vicedirettore de 'il Resto del Carlino' Beppe Boni

AI supermercati vanno aggiunti i parcheggi, gli incroci, gli uffici pubblici. Ormai gran parte dei luoghi di incontro cittadini sono presidiati da disperati che chiedono l’elemosina ma il più delle volte «pretendono» di vendere servizi come il lavaggio dei vetri, la custodia dell’auto o il trasporto delle valigie nelle stazioni. Quasi tutti sono stranieri a prova del fatto che il disagio sociale dovuto ad una immigrazione sempre più fuori controllo è una realtà oggettiva. Il nodo che sconfina nell’illegalità è però il fatto che gli abusivi sono spesso a loro volta vittime e parte di un racket straccione che ha una rete gestita da boss locali. Siamo sempre al punto di partenza: non è solo un problema da scaricare sulla Polizia municipale ma sono i frutti che si porta dietro una immigrazione senza limiti con un sistema di espulsioni che non esiste.

beppe.boni@ilcarlino.net

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