Raffica di furti in appartamenti, sette albanesi arrestati

Sono accusati di 23 furti tra Bologna e Provincia. Le indagini partite da un colpo violento a Imola. Il questore: "Un reato odioso" FOTO - VIDEO

Furti in casa, sette arresti. La conferenza stampa della Polizia a Bologna (foto Schicchi)

Furti in casa, sette arresti. La conferenza stampa della Polizia a Bologna (foto Schicchi)

Bologna, 4 dicembre 2014 - La Squadra Mobile di Bologna e il Commissariato di Imola hanno sgominato due bande di albanesi specializzati in furti nelle abitazioni (VIDEO). In totale si contano sette arresti, tutti tra i 20 e 30 anni: le manette sono scattate ieri mattina all’alba. I ladri avevano due basi in distinti appartamenti: uno alla Corticella e l’altro e in via Calzolari (FOTO).

Le due bande agivano in modo autonomo, agli ordini di due capi diversi, ma con un patto di non concorrenza tra loro. I loro obiettivi erano sempre appartamenti al piano rialzato e piano terra. Il modus operandi era standardizzato: veloce sopralluogo con un’auto e poi il colpo nel corso del quale portavano via computer, giacconi, televisori, orologi.

Dal primo novembre ad oggi sono accusati di 23 furti in città, Loiano, Grizzana Morandi, Monselice (nel Padovano), nella provincia di Ravenna e in tanti altri paesi.

Le indagini sono partite da una rapina violenta in un appartamento a Imola nel 2011 dopo la quale venne arrestato un albanese.

"Furti in appartamento e reati predatori sono un vero e proprio flagello, sono questi i reati che creano più allarme sociale", ha detto il Questore di Bologna, Vincenzo Stingone. «È un reato che definire odioso è poco, perchè chi subisce un furto in appartamento subisce una vera e propria violenza», ha aggiunto Stingone, ribadendo poi un concetto che aveva già espresso in passato: "la cosiddetta microcriminalità non esiste, esiste la criminalità e sono proprio questi reati che creano più disagio e allarme sociale nelle famiglie. Noi ascoltiamo questo grido di dolore - ha proseguito - e non deluderemo le aspettative che i cittadini hanno su di noi. Questi soggetti ora vanno in galera e speriamo che ci restino". Stingone ha infine espresso un 'doveroso ringraziamento' a tutto il personale della polizia di Stato che ha condotto l'indagine, in sinergia con la Procura. "Questi risultati non arrivano a caso - ha concluso - ma perché c'è grande impegno e grande lavoro".