Aggressione sul bus, la vittima: "Si vergogni, io non posso perdonarlo"

Hajar Tellage: "Dice il falso"

Hajar Tellage, la ragazza picchiata sul bus a Bologna

Hajar Tellage, la ragazza picchiata sul bus a Bologna

Bologna, 28 aprile 2015 - Hajar Tellage, il suo caso ha suscitato molte reazioni e le sono arrivati tanti attestati di solidarietà. Come si sente oggi?

«Devo dire che mi ha fatto molto piacere ricevere così tanti messaggi. Mi hanno chiamato decine di persone, amici ma anche gente che non conoscevo. E molti mi hanno scritto su Facebook. Volevano che sapessi che non tutti sono come quell’autista. Ringrazio tutti, di cuore».

Il sindaco Virginio Merola ha definito l’episodio «intollerabile» e la presidente di Tper Giuseppina Gualtieri ha detto che si sente più vicina a lei in quanto donna...

«Li ringrazio entrambi. Tutto questa vicinanza mi aiuta a superare questo momento brutto».

L’autista è stato sospeso.

«Sì, ho letto la notizia sui siti. Credo sia una cosa positiva, sinceramente mi sembra il minimo visto ciò che ha fatto. Poi sarà il giudice a decidere quando ci sarà il processo».

Se le chiedesse scusa sarebbe disposta a perdonarlo?

«No. Almeno per il momento. Si è approfittato del fatto che fossi una ragazza, da sola, quindi indifesa. È una cosa gravissima, credo che si dovrebbe vergognare. Non penso di riuscire a perdonarlo».

Stando alla versione dell’autista, circolata in via informale all’interno di Tper, lui si sarebbe solo difeso, esagerando, dopo che lei e sua cugina l’avevate insultato e attaccato per prime.

«È falso. Io l’ho insultato, è vero, ma solo dopo che lui, senza motivo, mi ha pesantemente offesa. Ho formalizzato la denuncia dai carabinieri proprio oggi (ieri per chi legge; ndr), visto che sabato sera non avevo potuto farlo essendo finita all’ospedale. Lui mi ha picchiata, questi sono i fatti. Vedremo chi dice la verità».

Questa vicenda cambierà le sue abitudini?

«Sì. Resta la paura in generale. È cambiato il mio punto di vista sugli altri. D’ora in poi sarò meno aperta, sono sempre stata molto socievole e positiva nel giudizio sugli altri, ma da oggi ci penserò prima di parlare con un estraneo. Non sarò più tanto aperta».

Salire su un autobus le fa paura?

«Un po’. Però è ovvio che, appena ricomincerò ad andare a scuola (frequenta il Malpighi, indirizzo odontotecnico; ndr), ci andrò in autobus, come ho sempre fatto. Voglio chiudermi questa brutta storia alle spalle e guardare al futuro, anche se con un’ottica un po’ diversa».

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