Arrivano in taxi e rapinano la farmacia

La titolare: "E’ il sesto colpo, ora basta. Ormai via Saffi è come il Bronx" di Simone Arminio

La vittima: Maria Pia Busacchi, è anche consigliera di Quartiere

La vittima: Maria Pia Busacchi, è anche consigliera di Quartiere

Bologna, 24 luglio 2014 - Una tranquilla coppietta e un percorso in taxi, da via Rizzoli fino all’ospedale Maggiore, qualche chiacchiera fatta con il tassista e un piano ben congegnato in testa. Arrivati in via Marzabotto attorno alle 19,30 di mercoledì, infatti, i due hanno chiesto una breve sosta. Lei è rimasta sul taxi, lui è sceso, ha girato l’angolo, si è travisato la faccia con cappello e foulard e, armato di un cutter, è entrato a derubare la farmacia Busacchi di via Saffi. È ancora sconvolta Maria Pia Busacchi, quando racconta l’accaduto: «Quell’uomo — spiega —, un europeo, forse dell’est, si è subito rivelato nervoso e violento. E io sinceramemente non ne posso più di trovarmi in pericolo mentre lavoro». È la sesta volta che le accade, racconta. «Settima, se ci aggiungiamo il salasso delle tasse, un mese fa». E nel frattempo «grazie al disinteresse da parte dell’Amministrazione nei confronti questa strada, gli altri negozi qui attorno hanno chiuso e io sono rimasta sola». 

Quella che descrive Busacchi — che è anche consigliera di Quartiere di Forza Italia — è una terra di nessuno: cinquecento metri stretti tra la parte alta di via Saffi e l’asse attrezzato, «dove si concentrano il via vai continuo di immigrati ai Prati di Caprara, i parcheggiatori abusivi del parcheggio dell’ospedale, i vari questuanti sempre più violenti e i balordi che bivaccano e fanno la pipì sulle nostre serrande». E il Comune cosa fa? «Costruisce piste ciclabili — s’indigna la farmacista —.Un’altra, l’ennesima, la faranno proprio qui davanti, anziché spendere quei soldi per alleviare i nostri disagi in questo ‘Bronx’». Fatto di «tensioni continue e rischi come quelli di ieri». 

Quando l’uomo è entrato, a ridosso della chiusura, ricorda Busacchi, «ho capito subito dal suo modo di coprirsi la faccia che si trattasse di un rapinatore. Ho fatto in tempo a suonare l’allarme prima che mi arrivasse davanti con il suo coltello, intimandomi di consegnargli il contenuto della cassa. L’ho fatto e lui, tranquillo, come avesse fatto bancomat, si è avviato verso la porta. Allora ho ripensato a tutte le tasse che pago e ai sacrifici che faccio per resistere, e non abbandonare questa strada. Mi è salita la rabbia e l’ho inseguito urlando».

L’uomo, racconta la farmacista, nel frattempo aveva raggiunto il taxi, dando l’ ordine di ripartire. «Sono state le mie urla a insospettire il tassista. Che ha bloccato l’auto. I due hanno fatto per scappare, il tassista ha bloccato lei, ma nel frattempo lui ha preso a minacciarmi di nuovo con il cutter, spingendo il tassista a mollare la presa per venirmi in aiuto. Quanto è bastato per farli dileguare. Spero che li prendano. Ma tanto è uguale: qualche giorno di fermo e sarebbero di nuovo liberi. Per questo la soluzione non può che essere una maggiore presenza e controllo da parte del Comune».

Simone Arminio

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