Rapinatori con la colla sulle dita, 5 arresti. Guarda foto e video

L’operazione Vinavil è stata portata a termine dai carabinieri, 7 i colpi della banda nelle banche

Uno dei rapinatori travisato nel frame del video di sorveglianza

Uno dei rapinatori travisato nel frame del video di sorveglianza

Bologna, 29 aprile 2016 - I banditi si cospargevano le dita di colla vinilica per non lasciare impronte. Un espediente che si è tuttavia rivelato inutile. TUTTE LE FOTO

I carabinieri, infatti, hanno individuato e arrestato cinque rapinatori, accusati di una serie di assalti a istituti di credito messi a segno fra luglio e ottobre 2015. L’indagine, chiamata ‘Vinavil’ e coordinata dal Pm Michele Martorelli, ha riguardato sette rapine in banca: cinque riuscite e due tentate, quasi tutte a Bologna tranne un episodio a Ravenna. GUARDA IL VIDEO

Gli investigatori sono partiti da un assalto messo a segno il 13 luglio all’agenzia di via Emilia Ponente della Popolare dell’Emilia-Romagna, dove due banditi erano riusciti a portare via 2.500 euro minacciando di fare saltare tutto in aria con dell’esplosivo, che in realtà non avevano. In quell’occasione, come negli altri casi, ad agire erano quasi sempre in due, armati di un coltello o di un taglierino: uno entrava a viso scoperto, ma mascherato da una parrucca, poi minacciava gli impiegati in modo da fare entrare il complice.

«Questa volta abbiamo preso poche patatine» si erano detti il 6 ottobre i rapinatori in una conversazione intercettata dai carabinieri, mentre parlavano del colpo al Monte dei Paschi di Porta Mascarella, fruttato solo 700 euro. Gli arrestati, raggiunti da ordini di custodia per concorso in rapina, tentata rapina e ricettazione (degli scooter sui quali fuggivano), sono Alex Agnellini, 34 anni di Bologna; Pasquale di Palma, 48 anni di Napoli; Enrico Giangualano, 49 anni di Foggia; Milan Klisara, 37 anni di Matera e Simone Ugolini, 44 anni, di Castel San Pietro (Bologna). Tutti erano già conosciuti alle forze dell’ordine per reati specifici, e alcuni avevano già ricevuto misure restrittive per altre vicende. Secondo gli investigatori, il bottino delle rapine (in tutto circa 20.000 euro) sarebbe stato utilizzato per comprare cocaina o giocare alle slot machine.

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