L’ex sindaco Zangheri spegne 90 candeline: "Auguri maestro”

Fu primo cittadino dal 1970 al 1983

Renato Zangheri (FotoSchicchi)

Renato Zangheri (FotoSchicchi)

Bologna, 7 aprile 2015 - L’ex sindaco di Bologna, Renato Zangheri, compirà l’8 aprile 90 anni. Una vita spesa al “servizio della crescita e dello sviluppo della nostra terra”, è il messaggio di auguri della presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, Simonetta Saliera. Nato a Rimini, Zangheri è stato sindaco di Bologna dal 1970 al 1983, anni in cui la città visse prima la rivolta studentesca del ’77 poi la terribile esperienza della strage alla stazione del 1980.

Fu poi eletto in Parlamento nelle liste del Pci. Zangheri è stato anche docente all’Università di Trieste, poi all’Alma Mater di Bologna e negli anni ‘90 rettore dell’Università di San Marino. “Tutta la nostra comunità ha ben presente il debito che ha verso di lei - scrive Saliera - per i tanti anni spesi al servizio della crescita e dello sviluppo della nostra terra, per portare avanti le antiche battaglie per vivere in una società che sappia tenere insieme sviluppo e coesione sociale e dove sia ben chiaro che nessuno è abbandonato e che governare vuol dire far andare avanti chi la storia ha condannato a restare indietro”. Da anni, Zangheri vive a Imola. “I suoi 90 anni sono preziosi- afferma il sindaco Daniele Manca - un grande maestro tra le mura di casa nostra. Poiché gli acciacchi non gli consentono di partecipare a cerimonie, ho scelto anche in rappresentanza dei cittadini di esprimergli, in questa ricorrenza, tutta la gratitudine, l’affetto, la stima di cui siamo capaci”.

Manca loda di Zangheri “la ricchezza di contenuti, la profonda conoscenza della storia economica e politica dell’Italia, la lucidità di analisi e di lettura delle cose e degli eventi”. E ne ricorda in particolare “il discorso di altissimo profilo istituzionale pronunciato il 6 agosto 1980 in piazza Maggiore, davanti al presidente della Repubblica Sandro Pertini, in occasione dei funerali delle vittime della strage del 2 agosto” alla stazione di Bologna. “La sua è stata una vita coerente e lineare dedicata all’affermazione e alla difesa dei grandi principi di liberta’ e di progresso che ne hanno segnato i lunghi anni di studio e di azione politica e amministrativa - afferma Mauro Roda, presidente della Fondazione Duemila - al suo lavoro politico va anche attribuita la cultura delle ‘larghe intese’ che consentì di indicare una via nuova e percorribile nei rapporti con il mondo cattolico e progressista”.

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