Matteo Renzi e i fischi alla Festa dell’Unità: “Noi non ci fermiamo“

Il premier alla festa del pd in Montagnola: “C’è libertà di manifestare, ma anche quella di non farsi spaventare dai fischi“ VIDEO L'arrivo di Renzi: "Noi non schiacciamo nessuno" - La protesta dei precari della scuola FOTO Le contestazioni - Il premier sul palco

Matteo Renzi sul palco della festa dell’Unità in Montagnola (Foto Schicchi)

Matteo Renzi sul palco della festa dell’Unità in Montagnola (Foto Schicchi)

Bologna, 3 maggio 2015 - Noi non ci fermeremo a un passo dal traguardo: parola di Matteo Renzi, durante il suo comizio alla Festa dell’Unità. E il premier non si è fermato quando diversi fischi gli sono arrivati sia dai manifestanti precari della scuola (una trentina alla sinistra del palco), sia da alcuni sparuti gruppi di contestatori nella platea centrale. “Vai casa!” “La tua legge elettorale è fascista!” “Vergognati” gli strali più ricorrenti.

Ma Renzi non ha mollato un centimetro: “Ci sono persone che ci contestano sulla scuola, io sono pronto a incontrare chiunque. C’è la libertà di manifestare, ma la libertà è anche quella di chi non si fa certo spaventare da tre fischi. Abbiamo il compito di cambiare l’Italia e la cambieremo, piaccia o non piaccia ai gufi. Non molleremo, terremo botta”. (FOTO)

In precedenza Renzi aveva risposto a un sostenitore, che lo invitava a schiacciare la testa agli elefanti. “Io non schiaccio la testa a nessuno, ma non mollo (VIDEO) Taglieremo il traguardo sulla legge elettorale, le riforme, la necessità di dare più soldi alla scuola pubblica e lo fare senza dare a nessuno il diritto di bloccarci, con un pugno di fischi”. (VIDEO)

Renzi ha ricordato il ruolo della sua maestra Eda, già staffetta partigiana: “Quando lei entrava in un bar o in un luogo pubblico tutti le dimostravano grande rispetto. Oggi non è più così, dobbiamo restituire quella dignità agli insegnanti. La ‘Buona Scuola’ ha sicuramente cose da modificare, ma non è contestando che si risolvono i problemi. Modifichiamola insieme. Assumeremo 100mila insegnanti”.

Accorato l’accenno alle aziende emiliano-romagnole: “Qui e in Veneto le previsioni di crescita, e parlo delle aziende, sono superiori alle aree più sviluppate della Germania. Questa è una terra dove la gente si rimbocca le maniche”.

Infine la sua permanenza in politica: non più di due mandati. “Io sono partito per rottamare, farò i miei due giri e poi basta. Il derby in Italia non è tra sinistra e destra, ma tra chi ci crede e chi non ci crede. Il nostro non è un Paese finito, ma infinito. Basta lamentarsi, come nei talk show, basta parlare di cervelli in fuga come se noi che restiamo fossimo dei pancreas andati a male. Il nostro Pd ha il compito di restituire speranza all’Italia. Noi l’Italia la salveremo tutti insieme, senza divisioni”

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