Riforma Province fra caos, ritardi e incongruenze

Risponde il vice direttore del Resto del Carlino

Bologna, 24 aprile 2015 - La riforma delle Province, un’assurdità. Da un servizio tv di Report risulta che gli sprechi non si annidano nelle Province ma in altri enti e istituzioni difesi dalle ‘caste’. La sbandierata riforma ci regala un paradosso kafkiano: mentre i presidenti delle Province lavorano gratis e senza rimborsi, deputati e consiglieri regionali, godono di scandalosi stipendi, privilegi e rimborsi. Roberto Biagianti, Pesaro

 

Risponde il vice direttore del Resto del Carlino

Da un estremo all’altro. A pieno regime le Province avevano ruoli inutili e sovrapposti, assessorati di cui si poteva fare a meno, consulenze scandalose. Oggi si pretende che il presidente pro tempore sia un sindaco il quale deve occuparsi del proprio comune e in più è costretto a lavorare gratis per il ruolo supplementare. E la riforma è nel caos. Entro il 31 marzo dovevano essere presentati dalle Regioni gli elenchi del personale da trasferire in altre amministrazioni. Su 54 mila posti il governo ne dovrebbe tagliare 20mila e gli elenchi dovranno anche definire i pensionamenti del 2016. Tutto slittato a chissà quando. E gli immobili che fine faranno? Non si sa. Intanto la macchina (dipendenti, energia, funzionamento degli uffici) continua a costare ai contribuenti. Vabbè l’Italicum, ma il nodo Province va risolto.

beppe.boni@ilcarlino.net

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro