Rizzoli, dalla finale mondiale alla Serie A: "Senza motivazioni avrei smesso"

L’arbitro bolognese al raduno di Sportilia fissa gli obiettivi della stagione

Bologna, l’arbitro Nicola Rizzoli ospite nella sede del Carlino (FotoSchicchi)

Bologna, l’arbitro Nicola Rizzoli ospite nella sede del Carlino (FotoSchicchi)

Spinello (Forlì-Cesena), 1 agosto 2014 - Dopo aver arbitrato la finale dei Mondiali "si riparte attraverso gli obiettivi che uno si deve prefissare, trasformandoli in sfide, in motivazioni, perché senza motivazioni non si va da nessuna parte e non avrei continuato ad arbitrare non se le avessi, per cui ho obiettivi importanti". Così Nicola Rizzoli, da Sportilia, dove è terminato in mattinata il raduno della Can A. Il fischietto bolognese nativo di Mirandola, conclusa l'avventura brasiliana con la direzione di Germania-Argentina a Rio de Janeiro, parla a Sky degli obiettivi per la prossima stagione.

"Vorrei la conferma di quanto fatto fino ad oggi, con tutti gli errori che ci sono sempre stati e sempre ci saranno, ma voglio fare un campionato pulito e arrivare a 200 gare di Serie A, obiettivo ormai a un passo - sottolinea - E poi, voglio far bene anche a livello internazionale, poter dimostrare qualcosa". A Sportilia, Rizzoli e i guardalinee Faverani e Stefani sono stati accolti da uno striscione di benvenuto.

"La dimostrazione dei colleghi è quella più bella, un successo personale se si condivide con i colleghi è più bello e prestigioso - assicura Rizzoli - Qual è il complimento più bello che ci hanno fatto? Ci hanno detto 'siete delle brave persone', è un ottimo complimento, significa aver trasmesso valori ed esperienze di vite personali". Rizzoli però non si fa illusioni: il successo arbitrale dell'Italia in Brasile non servirà ad attenuare le polemiche. "Non si attenueranno di sicuro, la cosa bella sarebbe essere smentito", conclude.

Fonte Agi

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro