Salvato coi figli sul ciglio del burrone, il padre: "Eravamo terrorizzati"

Roberto Tucci: "Dopo aver perso la strada ho pensato soprattutto a fare coraggio ai miei ragazzi"

Il precipizio profondo 200 metri nel quale erano rimasti bloccati gli escursionisti

Il precipizio profondo 200 metri nel quale erano rimasti bloccati gli escursionisti

Vergato (Bologna), 15 agosto 2014 - Roberto Tucci, l’uomo che assieme ai suoi tre figli, è stato soccorso sull’Appennino modenese, ricorda quelle ore difficili: «Conosco bene la zona del Monte della Riva per averla frequentata tre volte una ventina di anni fa, ma non ero a conoscenza che quel sentiero fosse stato chiuso dal Cai. Ecco perchè ci siamo trovati in grosse difficoltà, a tal punto di dovere restare immobili sulla parete del dirupo. Se debbo essere sincero non avevo consultato le previsioni atmosferiche e di conseguenza ci siamo trovati in mezzo ad un acquazzone; l’unico modo per poterci riparare era il bosco. In effetti — continua Tucci — ce la siamo vista brutta. Ho cercato di fare coraggio ai mie figli e tenerli su di morale, ma lo spavento ce l’avevo addosso anch’io quando sotto il nostro sguardo c’era il precipizio. Abbiamo provato a scendere lentamente, ma la pioggia aveva reso il terreno estremamente viscido e in certi momenti abbiamo dovuto aggrapparci ai rami della vegetazione. Se avessimo perso l’equilibrio saremmo inesorabilmente piombati a valle».

Poi prosegue: «Farò presente ai dirigenti del Cai la necessità di migliorare la segnaletica degli itinerari poiché non basta cancellarli sulle mappe, ma occorre farlo anche sul territorio». L’esperienza vissuta dai suoi figli resterà per parecchio tempo nella loro memoria mentre il padre non manca di esprimere riconoscenza a coloro che li hanno tirati fuori da una situazione a dir poco delicata: «Desidero esprimere pubblicamente un caloroso ringraziamento-afferma-a quanti si sono prodigati per il nostro recupero: dagli uomini del Soccorso alpino del Corno e del Monte Cimone ai carabinieri di Vergato e di Lizzano in Belvedere. Hanno messo in atto una straordinaria capacità professionale nelle operazioni di salvataggio e nelle premure dimostrate nei nostri confronti. Ancora grazie a tutti!».

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