"Fontana del Nettuno, i privati si facciano avanti"

Romano Montroni aderisce all'appello del Carlino: "Giusta la sottoscrizione popolare" di Luca Orsi Vuoi contribuire subito? Clicca qui per donare online con carta di credito o Paypal

Romano Montroni ora è consulente delle Librerie Coop (foto Schicchi)

Romano Montroni ora è consulente delle Librerie Coop (foto Schicchi)

Bologna, 23 marzo 2015 - L’IDEA di una mobilitazione di tutta Bologna, e non solo, per raccogliere i i fondi necessari al restauro del Nettuno non lo trova favorevole, ma favorevolissimo. «Coinvolgere i privati è giusto, serve una sottoscrizione popolare». Parola di Romano Montroni, uno dei punti di riferimento del panorama culturale sotto le Due Torri, fondatore della storica Feltrinelli di piazza Ravegnana e consulente delle Librerie Coop. 

Legittima obiezione di un cittadino: a restaurare i monumenti dovrebbero pensarci il Comune, la Regione, lo Stato. D’altronde le tasse si pagano anche per quello. «Vero, ma purtroppo la crisi ha cambiato tutto. Bisogna lavorare sulla sensibilizzazione dei cittadini, facendo capire che in periodi di difficoltà come questi non tutto ci è dovuto come un tempo».

Ma che vantaggi avrebbe un privato o un’impresa a donare del denaro per la ristrutturazione della Fontana, oltre il non certo trascurabile effetto di fare un gesto utile al bene comune? «Da meno di un anno esiste una legge, chiamata art bonus, che permette di detrarre una donazione di questo tipo dall’imponibile fiscale. Si tratta solo di diffondere questa novità e di farne capire l’importanza. Non credo che manchino persone interessate a fare investimenti di questo tipo, soprattutto se poi ne traggono benefici diretti. Il problema è che non c’è una sufficiente comunicazione di ciò che i cittadini possono ottenere con le donazioni per restaurare un’opera d’arte. E il Nettuno è sicuramente un’opera d’arte che vale la pena sia posta all’attenzione dei cittadini».

Secondo le prime stime ci vogliono almeno 700 o 800mila euro: non una cifra indifferente da raccogliere pescando solo tra i privati. «Bisognerebbe prendere spunto da quello che ha detto Nancie Atwell, l’insegnante americana premiata come la migliore al mondo: chi ha la passione, le cose le fa. Se ci fosse l’informazione giusta sulla necessità e l’urgenza di restaurare il Nettuno, credo che questo potrebbe portare a una sottoscrizione popolare che permetterebbe di far tornare a splendere la Fontana, che è uno dei simboli più importanti della città».

Con San Luca è stato fatto: un terzo delle risorse le ha messe il Comune, il resto è stato raccolto con una ‘colletta’ su Internet. Il sistema potrebbe funzionare se replicato anche per il Nettuno? «Si può fare, ma il web tocca solo una parte di utenti. Un giornale invece può raggiungere una fascia di popolazione che ha senza dubbio a cuore i monumenti di Bologna, di cui il Gigante è il simbolo». 

di Luca Orsi

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