Salvini in piazza Verdi, tutti i collettivi promettono battaglia

Il leader leghista non arretra e gli antagosnisti promettono di dormire in zona. Oggi il summit sulla sicurezza

Matteo Salvini con Lucia Borgonzoni a Bologna (foto Schicchi)

Matteo Salvini con Lucia Borgonzoni a Bologna (foto Schicchi)

Bologna, 31 maggio 2016 – Tpo, Làbas, Hobo, Cua, Social Log. Tutti i collettivi, nessuno escluso, hanno dichiarato battaglia per difendere dalla ‘calata leghista’ piazza Verdi, baluardo della contestazione studentesca fin dal ’77. Giovedì alle 18, Matteo Salvini chiuderà la campagna elettorale di Lucia Borgonzoni e la sua intenzione, ordine pubblico permettendo, è di farlo proprio nella ‘rossa’ piazza Verdi. Ma non in forma di comizio, almeno formalmente, perché la piazza non rientra tra gli spazi deputati a questa funzione. Dopo un primo tavolo tecnico, presenti prefetto, questore e comandanti di carabinieri, Guardia di Finanza e municipale, oggi si terrà un nuovo summit, per discutere delle misure da mettere in campo per garantire la sicurezza. Non solo del leader del Carroccio. Le prime cifre (non definitive) parlano di un minimo di 200 uomini, tra agenti e militari. Non è escluso che alcuni potrebbero essere schierati preventivamente già martedì sera.

La ‘chiamata alle armi’ dei collettivi, infatti, ha invaso i social network e prevede un presidio già da oggi. Cua e Social Log invitano a passare la notte, muniti di tende, nella piazza, dove, dalle 18 in poi, sono in programma anche concerti; Hobo chiede ai suoi una «una mobilitazione plurale: via Zamboni, via del Guasto, via Petroni, via delle Moline, largo Respighi, il 2 giugno occupiamo l’intera area di piazza Verdi»; anche Tpo e Làbas saranno in piazza «perché nelle piazze siamo sempre stati e saremo – dicono –. Salvini fa un uso privatista della città inaccettabile. I duecento poliziotti impiegati per il servizio d’ordine sono pagati coi nostri soldi. Soldi che potrebbero essere usati per aiutare i commercianti vittime di furti o per dare un tetto alla gente».

Il sindaco Merola ha ribadito che non prenderà decisioni in prima persona: «Attendiamo con rispetto le decisioni della questura», ha ripetuto il primo cittadino che ha chiesto «alle autorità competenti di dire una parola definitiva e pubblica». La Lega, intanto, dà l’appuntamento per sicuro, tanto da aver già creato un evento su Facebook: «Merola non può impedirci nulla, non gli conviene mediaticamente e si appella a chiunque per tentare di fermarci», attaccano Massimiliano Fedriga e Gian Marco Centinaio, presidenti dei gruppi parlamentari del Carroccio. Milena Naldi, presidente del quartiere San Vitale e ricandidata nella lista della Frascaroli, ricorda, invece, «che piazza Verdi non è indicata per comizi elettorali e quindi bisognerebbe andare in deroga alle regole per tutti, cosa che non farei».

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