Prove di volo in San Petronio, ma il falchetto atterra in piazza

Il piccolo rapace salvato da due senzatetto e recuperato dalla Lipu

Nella foto di Alberto Alvisi il nido dei falchetti in San Petronio

Nella foto di Alberto Alvisi il nido dei falchetti in San Petronio

Bologna, 29 maggio 2016 - Ha deciso che era giunto il momento di cimentarsi in salto nel vuoto, in tutti i sensi, così ha lasciato i fratellini nel nido, in cima alla Basilica di San Petronio, e ha spiccato il volo. Peccato che il piccolo pullo di falco pellegrino fosse ancora troppo giovane per volare, e si è dunque trovato costretto a un vero e proprio atterraggio di emergenza in piena piazza Maggiore, catturando l’attenzione di tutti i passanti.

Tra sguardi inteneriti e divertiti, il pullo è stato protetto dai curiosi troppo entusiasti da due senzatetto, che si sono premurati di tenere a distanza da chi cercava di toccarlo o di scattargli foto, terrorizzandolo. Subito sono stati allertati i volontari della Lipu (Lega italiana protezione uccelli), in quel momento già impegnati in un’opera di recupero in zona San Donato, dato che anche lì, quasi in contemporanea, altri quattro falchetti si erano prematuramente involati dal nido, ed è stato solo l’intervento dei volontari a garantire che tornassero sani e salvi tra le ali di mamma e papà falco. È stato il volontario di Lipu Alberto Alvisi a salvare il falchetto di piazza Maggiore.

«Eravamo preoccupatissimi di spaventarlo – racconta –. Abbiamo proceduto con estrema cautela: l’abbiamo preso, adagiato con cura in una scatola, poi abbiamo contattato la curia, perché qualcuno ci accompagnasse in San Petronio, dove sta il nido». La curia infatti da tempo collabora con la Lipu per via dei nidi in San Petronio, dato che oltre a quello dei falchi pellegrini, da tempo ormai ospiti fissi, ce ne sono anche di rondoni. «C’è stato qualche problema quando gli uccelli sono tornati dall’Africa e, dopo i lavori di ristrutturazione dell’abside, hanno trovato distrutti i loro nidi – ricorda il volontario – , ma il gruppo della Basilica di San Petronio ci ha aiutati moltissimo, si sono anche resi disponibili a installare nidi artificiali per permettere ai rondoni di reinsediarsi. E allo stesso modo ci hanno aiutati a riportare il piccolo falco al suo nido, sano e salvo».

Martedì, i volontari sono tornati a controllare la situazione, e hanno avuto la conferma che tutto fosse andato per il meglio: il piccolo è stato riaccettato dalla famiglia. E ora, anche gli altri tre fratellini stanno iniziando le loro prime prove di volo. Stavolta, si spera, lo faranno tutti insieme e senza intoppi. «Poi – svela Alvisi – si dedicheranno alla ricerca di una compagna, e si allontaneranno anche di centinaia di chilometri...».

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