"Siamo troppo ricchi per permetterci l’umiltà"

L’omelia di stampo francescano del monsignor Silvagni nel giorno delle celebrazioni del patrono San Petronio Tutti gli eventi del 4 ottobre LE FOTO

Ieri la folla per la benedizione sotto la statua di San Petronio

Ieri la folla per la benedizione sotto la statua di San Petronio

Bologna, 4 ottobre 2015 - E’ una messa tutta rivolta verso gli umili quella di Monsignor Giovanni Silvagni, il vicario della Curia. E’ la prima celebrazione del patrono non più nelle mani del cardinale Carlo Caffarra. Le parole scelte in questo 4 ottobre 2015 sono quelle che rimandano al pauperismo di Papa Francesco. LE FOTO

"La Bologna dei benestanti e quella dei senza fissa dimora – recita Silvagni dall’altare –. La Bologna degli immigrati, con i loro tesori di umanità e sapienza, trattati ancora con troppa sufficienza, mentre ci sarebbe molto da imparare da loro come si fa a stare al mondo".

E’ dai profughi, dagli ultimi arrivati, da chi scappa per tanti motivi che, secondo Silvagni, servirebbe trarre una lezione. Ma per ora, aggiunge, "siamo ancora troppo ricchi per permetterci il lusso di essere umili". E la nostra ricchezza è "la presunzione, l’autosufficienza, lo spirito di parte, le posizioni di rendita, i diritti acquisiti...".

Non è soltanto verso i profughi che Silvagni dirige la sua omelia, ma anche verso «quel numero impressionante di giovani» per cui è impossibile trovare lavoro. E in questo caso il vero dramma, al di là delle difficoltà economiche, è "il non potersi immaginare un futuro".

Il monsignore si rivolge poi a San Petronio, pregandolo perché "ci dia intelligenza, immaginazione e volontà per uscire da questa situazione, lui che ha resuscitato la città dalla sua decandenza mortale". Infine una promessa: "La chiesa ci sta a collaborare attivamente e a spendere del suo con tutti quelli che vogliono mettersi insieme per cercare di realizzare questo sogno".

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