L’identikit del consumatore bio: ha figli piccoli, un reddito medio alto e un buon titolo di studio

In aumento i consumatori di prodotti naturali: lo dice la ricerca realizzata da Nomisma che verrà presentata a Sana, il Salone del biologioco che aprirà il 6 settembre (GUARDA IL NOSTRO SPECIALE)

Consumatori bio

Consumatori bio

Bologna, 2 settembre 2014 - L'interesse per i prodotti biologici non si arresta: crescono le famiglie acquirenti e i soldi spesi per il bio. Negli ultimi 12 mesi i nuclei che hanno acquistato infatti in almeno un'occasione un prodotto alimentare a marchio bio sono salite dal 53% del 2012 al 59% (più 2 milioni) e la spesa è cresciuta dai 28 euro del 2011 ai 39 attuali. Tutto ciò a dispetto della crisi economica che ha messo un freno ai consumi alimentari totali (nei primi sei mesi del 2014 le vendite al dettaglio segnano un -0,7%). Sono i dati dello studio realizzato da Nomisma, su incarico per il terzo anno consecutivo di BolognaFiere e in collaborazione Federbio. I numeri saranno presentati in un convegno all'interno di Sana, il Salone internazionale del biologico e del naturale in programma a Bologna dal 6 al 9 settembre.

Dallo studio emerge che sono diversi i fattori che incidono sulla propensione all'acquisto di prodotti a marchio biologico: il reddito (più comune l'uso da parte di famiglie con reddito mensile familiare medio-alto), la presenza di figli in età pre-scolare, un elevato titolo di studio del responsabile degli acquisti alimentari della famiglia. Non ci sono solo fattori socio-demografici ad influenzare la propensione al bio, ma anche stili di vita: come chi fa sport, è vegetariano o ha disturbi o malattie che impongono grande attenzione alla dieta. Sul totale delle famiglie acquirenti, il 59% è un 'frequent user': nel 22% delle famiglie il consumo di bio è quotidiano e a tale quota va aggiunta la componente di nuclei familiari dove il consumo bio avviene almeno una volta a settimana (37%).

I prodotti ortofrutticoli freschi si confermano la categoria su cui ricade il maggiore interesse del consumatore italiano, ma grande successo riscuotono anche uova, yogurt, olio extra vergine d'oliva, marmellate, miele. Il 58% delle famiglie acquirenti acquista bio con più frequenza nella Gdo (Grande distribuzione organizzata). Per il 2015 non sono previsti segnali di inversione di tendenza. Le previsioni di spesa per prodotti alimentari a marchio bio infatti sono segnalate in crescita per il 19% degli attuali acquirenti, mentre un 70% dichiara che manterrà stabile la spesa. Solo l'11% prevede una contrazione della spesa di prodotti biologici.

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