Caso Sandri, "La piccola Sandra e Remo sepolti assieme a Loiano"

Gli inquirenti: nascosti dalla stessa mano omicida. La bambina di 11 anni scomparve nel 1975

Alessandra Sandri

Alessandra Sandri

Bologna, 2 luglio 2015 - Sandra e Remo potrebbero essere sepolti assieme a Loiano, vicino al cimitero. Non solo. Potrebbero anche essere stati uccisi dalla stessa mano. E’ questa la clamorosa svolta dell’indagine aperta da anni per far luce sulla scomparsa di Sandra Sandri, la ragazzina di 11 anni svanita nel nulla alla fermata del bus il 7 aprile 1975. Un’indagine che negli ultimi mesi si è intrecciata con quella su un’altra sparizione, che riguarda invece Remo Soravia Gnocco, un imbianchino di cui si persero per sempre le tracce il 26 febbraio 1979. Cosa lega le due vicende? Remo forse sapeva chi aveva ucciso e fatto sparire Sandra, finita in un brutto giro di pedofili. L’uomo, che frequentava il bar Cuomo di via Carissimi in cui gravitavano probabilmente anche gli aguzzini di Sandra, aveva anche minacciato di spifferare tutto. Quella notte, come raccontato da diversi testimoni, ebbe una lite con alcune persone e urlò: «Io so tutto e lo posso raccontare».

Remo non tornò a casa e la sua giacca fu poi trovata sul ponte del Savena, quindi il caso fu frettolosamente archiviato come suicidio. Sono passati quasi quaranta’anni, ma ora finalmente potrebbe essere finalmente scoperta la verità su entrambi quei tragici fatti. Una signora di 65 anni, infatti, si è presentata l’anno scorso in Questura, dopo aver visto una puntata di Chi l’ha visto? sulla vicenda, e ha raccontato che allora sentì una conversazione fra alcuni uomini che parlavano del luogo in cui avevano seppellito la piccola Sandra Sandri. Da allora la Squadra mobile, coordinata dal pm Giampiero Nascimbeni, ha svolto indagini sotto traccia ed è arrivata a collegare i due (presunti) omicidi, quello di Sandra e quello di Remo. La testimone è stata risentita l’altro giorno ed è ritenuta attendibile. Il luogo da lei indicato è appunto la zona vicina al cimitero di Loiano. Ha spiegato di non aver parlato prima perché aveva dubbi e, soprattutto, paura di ritorsioni. Gli investigatori avrebbero già svolto un sopralluogo a Loiano, ma serviranno ricerche più accurate, che saranno svolte nei prossimi giorni, per capire se quello è davvero il luogo della sepoltura di Sandra.  La speranza di tutti è che questa sia la volta buona. La mamma di Sandra, Marisa Balduini, aspetta ancora la verità. Cinque anni fa gli inquirenti arrivarono a un passo dal traguardo: si accertò che la ragazzina fu uccisa da Franco Mascagni, un pedofilo morto nel 1990. Nel 1982 fu condannato solo per abusi sulla ragazzina assieme a un complice, Giorgio Fragili, che invece è ancora vivo e nel 2010 fu interrogato in Procura. Allora si cercò il corpo della ragazzina con il georadar nel cortile di un casolare alla Ponticella. Invano. Stavolta potrebbe andare diversamente. Il procuratore aggiunto Valter Giovannini ha definito le dichiarazioni della nuova testimone «sicuramente utili alla prosecuzione delle indagini». Fra gli inquirenti c’è un cauto ottimismo. Forse, finalmente, mamma Marisa potrà avere le risposte che aspetta da tanto, troppo tempo. 

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