Sant’Orsola, l’Ausl non risarcisce vittima di malasanità e l’avvocato pignora il Cup

Il legale si è presentato al Policlinico con l’ufficiale giudiziario: “Devono 550mila euro ma il mio assistito non ha ancora visto un euro“

Sportelli del Cup (Foto Ravaglia)

Sportelli del Cup (Foto Ravaglia)

Bologna, 5 marzo 2015 - Si è presentato agli sportelli del Cup, al Policlinico Sant’Orsola di Bologna, accompagnato dall’ufficiale giudiziario e ha chiesto di pignorare gli sportelli del Cup. E’ l’azione dimostrativa (ma non solo, visto che ha chiesto di farsi consegnare il contenuto delle casse) che ha messo in atto questa mattina l’avvocato Gianluca Lelli per cercare di convincere l’Ausl di Bologna a pagare un maxirisarcimento che ancora non arriva.

Quello destinato al cliente assistito dall’avvocato, l’81enne Alvaro Piancaldini, che ha subito gravi danni a causa di una serie di errori medici commessi all’ospedale Bellaria. Il risarcimento di oltre 550.000 euro gli è stato riconosciuto da una sentenza di questa estate che ha condannato l’Ausl e riconosciuto all’anziano un risarcimento provvisoriamente esecutivo per oltre 500.000 euro. L’azienda sanitaria, però, non ha ancora versato un euro. Il legale si è presentato al padiglione 5 del Sant’Orsola alle 11 insieme all’ufficiale giudiziario, intervenuto sulla base della sentenza. Gli impiegati dello sportello, inizialmente interdetti, hanno fatto scendere due funzionari, che ora stanno trattando con il legale e con l’ufficiale giudiziario all’interno di un ufficio.

A quanto sembra di capire, il Sant’Orsola ritiene che l’avvocato abbia sbagliato posto, perché gli sportelli sono del Cup (che gestisce i servizi sia per conto dell’Ausl che del Sant’Orsola) e il Policlinico non c’entra nulla con la vicenda. Prima dell’azione a effetto di oggi, l’avvocato Lelli quest’estate aveva tentato di pignorare la Tesoreria dell’Ausl, a Unicredit, senza successo. “Mi e’ stato detto che lì c’erano soldi, 287 milioni, già impegnati per servizi essenziali che quindi non potevano essere toccati”.

Finisce poi con un buco nell'acqua l'azione a effetto dell'avvocato Gianluca Lelli che questa mattina ha tentato di pignorare gli sportelli del Cup al Policlinico Sant'Orsola nel tentativo di convincere l'Ausl a pagare al suo assistito un risarcimento da oltre 550.000 euro. Il legale, infatti, ha sbagliato posto: gli sportelli a cui il legale si e' rivolto insieme all'ufficiale giudiziario "sono dell'Aosp, l'azienda ospedaliera, e non dell'Ausl, e quindi per cavilli burocratici non possono essere pignorati", spiega lo stesso avvocato dopo il colloquio con i funzionari del Sant'Orsola. Morale della favola, il legale ci ritroverà a breve: "Dobbiamo rifare l'atto di pignoramento e andremo in uno sportello Cup dall'ospedale Maggiore o del Bellaria".

È proprio al Bellaria, infatti, che si svolse la "odissea" clinica del signor Piancaldini. Operato nel 2007 per una ciste, a causa di un errore di diagnosi ("venne sbagliato il punto in cui doveva essere effettuato l'intervento") e poi di successive "condotte sbagliate" ha riportato "gravi danni", spiega il legale. Oggi l'81enne è paraplegico, oltre che con intestino e vescica neurologica. I suoi familiari, non più in grado di accudirlo a casa, lo hanno messo in una struttura protetta a Castel del Rio, ma se arrivassero i 550.000 euro del risarcimento dell'Ausl potrebbero comprare le attrezzature necessarie per organizzare una degenza a casa. E' anche per questo che l'avvocato Lelli sta tentando in tutti i modi di ottenere quel risarcimento, "che gli consentirebbe di vivere serenamente gli ultimi anni della sua vita nella propria casa". Non sara' facile, anche perché nel frattempo l'Ausl ha appellato la sentenza di quest'estate: l'appello e' stato fissato a maggio.

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