I 500 anni di Santa Cecilia

Cose d'altri tempi

'Cose d'altri tempi' di Marco Poli

'Cose d'altri tempi' di Marco Poli

Bologna, 3 novembre 2014 - Nella cappella voluta dalla nobildonna Elena Duglioli, nella chiesa di San Giovanni in Monte, si può vedere l’Estasi di Santa Cecilia: ma è solo una bella copia eseguita nel 1861 dal pittore Clemente Albéri e collocata nella cornice originaria. In quel luogo, 500 anni fa era stato collocato il dipinto originale di Raffaello Sanzio. Ma vediamo la storia di questa opera di fama mondiale. Elena Duglioli, donna devota e in odore di santità (fu beatificata dopo la morte), era conosciuta anche fuori dai confini bolognesi: un cardinale le fece dono di una reliquia di Santa Cecilia, protettrice dei musicisti, e la nobildonna, devota alla Santa, decise di far costruire una cappella a lei dedicata nella chiesa di San Giovanni in Monte. A questo punto entrarono in scena il vescovo di Pistoia Antonio Pucci e suo zio, il cardinale Lorenzo Pucci, che convinsero il già celebre Raffaello Sanzio a dipingere la Santa Cecilia in estasi, rapita dalla musica divina che sovrasta quella profana simboleggiata dagli strumenti musicali posizionati a terra e rotti.

L’opera fu ammirata da Guido Reni e dai tanti viaggiatori stranieri che non mancavano di recarsi in San Giovanni in Monte proprio per ammirare quel dipinto. Ma, con l’arrivo dei francesi a Bologna, la grande tela (senza cornice) di Raffaello, con altri capolavori, prese la via di Parigi. Fortunatamente, nel 1815 fu recuperata e tornò a Bologna, ma non in San Giovanni in Monte, bensì in Pinacoteca, dove tuttora è conservata inserita in una cornice ben imitata. L’opera di Raffaello e altre grandi opere pittoriche presenti nella Pinacoteca rappresentano un orgoglio per la città. Dà amarezza constatare che troppi concittadini non abbiano mai messo piede in Pinacoteca: magari gli stessi che sopportano lunghe attese per ammirare un’opera che sta lontano o che giunge da lontano.

www.marcopoli.it

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