E alla fine Saputo si prende il Bologna

La svolta. Definiti i compiti dopo il secondo lungo vertice con Tacopina a New York: al canadese spetteranno le scelte tecniche

Joey Saputo

Joey Saputo

Bologna, 27 novembre 2014 - GIRO DI VALZER a Manhattan: Saputo fa due passi avanti, Tacopina ne fa due indietro. Nessun annuncio ufficiale, però la sostanza è che il nuovo Bologna con il dna americano adesso sembra avere un futuro garantito, ma cambierà il suo baricentro, spostando l’asse da New York a Montreal. Più Canada che America, più foglia d’acero che stelle e strisce, più Saputo che Tacopina.

E’ L’EFFETTO di due giorni di colloqui serrati a New York tra il presidente, Joe Tacopina, e l’azionista canadese, Joey Saputo, che nelle ultime quarantott’ore ha rotto gli indugi, presentando il conto delle incomprensioni delle ultime settimane, approfittando dell’impasse tacopiniano sulla fideiussione traballante e calando sul tavolo l’asso della sua preponderante forza finanziaria. L’unica, allo stato attuale delle cose, in grado di garantire la realizzazione di quegli investimenti massicci su squadra, stadio e centro tecnico che nei prossimi anni dovranno riportare il Bologna nel gotha del calcio italiano.

TACOPINA, nella due giorni newyorchese, con molto pragmatismo ha capito che non c’erano più margini per andare avanti da solo lasciando a Saputo il ruolo di socio silente. E il canadese non aspettava altro. Una volta ricalibrate le quote dei soci minori, l’accordo prevede che Saputo si prenda la maggioranza delle azioni insieme alle tanto sospirate deleghe all’area tecnica, che verranno subito esercitate con l’investitura a diesse di Pantaleo Corvino.

SAPUTO, dunque, quando l’accordo verrà ratificato sarà l’azionista di maggioranza con delega all’area tecnica e annessa possibilità di recitare un ruolo da primattore nel restyling del Dall’Ara («lui sa come fare business», diceva lunedì sera in televisione Marco Di Vaio, un altro prossimo a celebrare il suo ritorno in pompa magna a Casteldebole). Joe Tacopina, invece, continuerà a fare il presidente gestendo in particolare la parte amministrativa insieme alla nutrita schiera dei restanti azionisti-consiglieri. Manca il nero su bianco, ma l’accordo di fatto è stato trovato nella tarda serata di ieri, quando l’intesa tra i due ha fatto registrare una decisa accelerazione.

VA DA SÉ che un Bologna più saputocentrico’ non dovrebbe avere grandi difficoltà a strappare quella fideiussione da 6 milioni a garanzia della seconda parte di aumento di capitale che continua a tenere sulle spine Guaraldi e gli ex soci rossoblù, pronti ad avviare un’azione legale. Everything is fine, è tutto a posto, era il messaggio che filtrava a notte fonda dalla Grande Mela. A suggellare l’accordo potrebbe arrivare anche un nuovo cda la prossima settimana a Casteldebole. Con qualche faccia saputiana’ in più, of course.