La civiltà turistica si misura anche dalla viabilità

La lettera. Risponde il vice direttore del Resto del Carlino

Bologna, 31 luglio 2015 - Un tempo le disgrazie estive che potevano colpire le località balneari provocando danni ingenti all’industria turistica si limitavano alle mucillagini, ai nubifragi e alle ondate di freddo fuori stagione. Oggi c’è una disgrazia non meno terribile: gli scioperi nei trasporti che bloccano arrivi e partenze. Duilio Ganzaroli, Rimini

 

Risponde il vice direttore del Resto del Carlino

E’ un tema su cui ci siamo già soffermati nei giorni scorsi ma che continua ad alimentare il dibattito. Le proteste dei lavoratori sono legittime, ma mettere in atto scioperi massicci nel pieno dell’estate significa sabotare il turismo, un settore che per l’Italia contribuisce a sostenere l’economia. Già abbiamo a che fare con gli imprevisti come a Fiumicino dove nel giro di un mese è scoppiato il putiferio con gli incendi di un terminal e ieri l’altro della pineta. Lo sciopero Alitalia in pieno luglio, invece, è stato un suicidio assistito. Ma sui trasporti e la viabilità, scioperi a parte, c’è ancora molto da fare. Due esempi storici: la Salerno - Reggio Calabria, una delle autostrade più disastrate d’Italia e la Statale adriatica, che conduce verso la Riviera Romagnola. Sono arterie fondamentali ma inadeguate e lasciate all’incuria. Il tempo passa e la situazione non migliora.

beppe.boni@ilcarlino.net

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