Sciopero dei supermercati, ecco i negozi chiusi. Guarda le foto dei commessi in corteo

I dipendenti della grande distribuzione chiedono il rinnovo del contratto. Tremila al corteo-manifestazione (foto)

Un supermercato (foto d'archivio Ansa)

Un supermercato (foto d'archivio Ansa)

Bologna, 7 novembre 2015 - Si è svolto il corteo (foto) per lo sciopero del commercio “Fuori tutti”, promosso da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. La mobilitazione ha riguardato i lavoratori della grande distribuzuione e le cooperative da Ikea a Decathlon, dalla Coop alla Rinascente, fino a Upim, Oviesse, Carrefour e Coin, mentre sono esclusi gli aderenti alla Confcommercio. 

A Bologna, quindi, oggi (e il 19 dicembre) non sarà facile fare  la spesa perché alcuni punti vendita sono chiusi (come la Coop a Sasso Marconi) per mancanza di personale e altri chiusi solo parzialmente viste le alte le adesioni dei lavoratori come fanno sapere i sindacati (supermercati Coop  tra l'80 ed il 90%, Sasso Marconi, Saffi e Calderara negozi chiusi e adesione al 100%chiusura parziale invece in tutti i negozi della rete vendita con le percentuali di adesioni:  Piazza Martiri 90%; Pianoro e San Giovanni in Persiceto e Ruffillo e Andrea Costa, Caab, Barca: 80%; Coop Reno: 80%, Ipercoop:  90% circa. Punti vendita Federdistribuzione: Ikea : 80%Carrefour Casalecchio : 70% Carrefour, Bazzano 60%, Leroy Marline: 60% e Pam oltre il 50%).

“Siamo molto soddisfatti per la grande partecipazione alla manifestazione – spiega Malgara Cappelli della Fisascat Cisl in testa al corteo davanti alla Coop di piazza dei Martiri dove si è conclusa la protesta –: siamo circa in tremila e c’è stata molta coesione e unità ”.

“Nel mirino - continua Emiliano Sgargi, segretario di Filcams Cgil - ci sono soprattutto le aziende aderenti a Federdistribuzione, Confesercenti e Distribuzione Cooperativa, a cui si chiede di sbloccare le trattative per i rinnovi. In assenza di segnali positivi dopo oggi è prevista un’altra giornata di sciopero unitario in programma per il 19 dicembre”.

Dal canto suo, invece, Confesercenti fa sapere che nel suo caso il negoziato “è ancora aperto e lamenta che la proclamazione dello sciopero non ha tenuto in debita considerazione la sua disponibilità a proseguire il confronto”.

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