Scontri tra antagonisti e poliziotti: condannato a otto mesi Matteo De Pietri

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Gli scontri in centro a Bologna

Gli scontri in centro a Bologna

Bologna, 29 ottobre 2014 - No a pene esemplari. Per di piu’ per un episodio che ha avuto “modeste conseguenze lesive”. Queste le motivazioni per cui il Tribunale di Bologna ha respinto la richiesta di condanna a due anni, peraltro in abbreviato, per Matteo De Pietri, il manifestante fermato il 18 ottobre nel corso delle proteste contro un comizio di Forza Nuova.

De Pietri, a cui sono stati concessi i domiciliari (con l’autorizzazione a recarsi al lavoro), e’ stato dunque condannato da Rita Zaccariello a otto mesi per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale aggravate. Nessun dubbio, scrive il giudice nelle motivazioni della sentenza, sulla responsabilita’ di De Pietri che, nel momento in cui viene bloccato da due agenti, cerca di divincolarsi e colpisce con un calcio al ginocchio un agente che riporta una prognosi di dieci giorni. 

Ma “allo stato non vi sono elementi per ritenere che egli sia stato artefice di altri gesti delittuosi”, in particolare del lancio di razzi e bombe carta. Gli stessi funzionari delle forze dell’ordine hanno testimoniato che il 32enne appartenente alla Rete antifascista di sicuro in quel frangente “non poteva aver scagliato alcunche’ perche’ aveva le mani impegnate a reggere il plexiglas” con cui risulta ritratto in alcune immagini. Dunque, “non vi e’ prova che egli abbia agito come istigatore o come partecipe materiale o morale di eventi lesivi di ben piu’ significativa portata subiti nel corso del pomeriggio da agenti impegnati in servizio di ordine pubblico”. Insomma, secondo Zaccariello, “non ci sono elementi che portino fondatamente a ipotizzare che le condotte altrui, da cui e’ derivato il ferimento di molti agenti, siano in qualche misura direttamente correlate con la condotta violenta” di De Pietri contro il poliziotto che l’ha fermato. Il giudice richiama quanto detto in sede cautelare, ovvero la stigmatizzazione dell’essere “in prima linea in un corteo che gia’ aveva rivelato intendimenti offensivi di particolare intensita’”.

Tali valutazioni, pero’, non portano a superare “l’assoluta carenza di prove circa il suo personale coinvolgimento in altri episodi consumati nella medesima giornata”. Queste considerazioni “inducono a ritenere che, a fronte delle modeste conseguenze lesive sicuramente connesse all’azione di De Pietri”, la richiesta di condanna alla pena di due anni del pm Antonello Gustapane, peraltro gia’ decurtata come prevede il rito abbreviato, abbia accenti di “esemplarita’ che devono rimanere estranei a questa sede” dove si deve prendere in considerazione solo “la condotta processualmente accertata” e non “l’intera portata degli accadimenti”. 

Concesse inoltre le attenuanti generiche per l’assenza di precedenti penali e per avere una regolare attivita’ lavorativa. La sentenza risale al 20 ottobre: i difensori di De Pietri, Elia De Caro e Gian Andrea Ronchi, confermano che faranno appello. 

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