Spalle al muro i lanciatori di razzi. In arrivo una raffica di denunce

Gli antagonisti tornano in piazza San Domenico per il compagno arrestato FOTO razzi e manganellate: guerriglia in centro

Gli scontri in centro a Bologna

Gli scontri in centro a Bologna

Bologna, 20 ottobre 2014 - IL CONTO dei feriti tra le forze dell’ordine, dopo le violenze che sabato hanno fatto tremare il centro, è salito a 19. Si tratta di 6 carabinieri e 13 poliziotti (due del reparto mobile di Bologna, sette di Padova, uno della Digos e tre funzionari) che hanno riportato prognosi fino a venti giorni. Due di loro, il dirigente del commissariato Bolognina-Pontevecchio Giuseppe Capriello e un agente del reparto mobile, sono stati colpiti al petto da alcuni razzi sparati dagli antagonisti in piazza San DomenicoIl primo ha riportato un trauma contusivo allo sterno, il secondo, rinvenuto in ospedale, non ricorda niente dell’accaduto. 

OSSIA, della pioggia di razzi, bombe carta e uova di vernice che li ha investiti prima in via Castiglione e poi in piazza Cavour. Episodi su cui la Digos sta indagando e che porteranno a nuove denunce, dopo l’arresto, sabato in flagranza di reato, di Matteo De Pietri, attivista 32enne, che stamane verrà processato per direttissima (pm Antonello Gustapane). E già i suoi ‘compagni’, che fino a tarda sera sabato hanno manifestato fuori dalla Questura, hanno annunciato di tornare in piazza. Il ‘presidio di solidarietà’ è in programma alle 10 in piazza San Domenico. Il clima, come è comprensibile, è tesissimo.  DE PIETRI è stato fermato in piazza Covour: fermato da un reparto, aveva iniziato a prendere calci e pugni gli agenti, provocando a uno lesioni guaribili in dieci giorni. L’accusa, per lui, difeso dall’avvocato Elia De Caro, è di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Il casco che indossava per ‘affrontare’ le forze dell’ordine gli è stato sequestrato. Ora la Digos sta analizzando i video relativi agli scontri per identificare i responsabili delle violenze. Un lavoro che si annuncia impegnativo, visto che, nelle prime file, i manifestanti erano tutti a volto coperto da caschi e sciarpe. Praticamente in tenuta antisommossa.  UN’ALTRA posizione da valutare attentamente è quella del leader del Tpo Gianmarco De Pieri. Benché colpito da misura restrittiva della libertà, sabato era alla testa del corteo antagonista. «Serve più forza contro questi teppisti», il commento, a caldo, di Tonino Guglielmi del Sap, che, assieme al segretario generale Gianni Tonelli, condanna «le illegittime occasioni di scontro e violenza». «Gli operatori di polizia – dice ancora Guglielmi –, oltre a mettere a repentaglio la propria incolumità, spesso vengono anche condannati dall’opinione pubblica nel caso reagiscano agli attacchi. L’iniziativa delle spypen per cui ci siamo battuti, ci permetterà almeno di dimostrare da che parte sta la ragione in certe situazioni». Solidarietà alle forze dell’ordine arriva anche dal Silp-Cgil che, «nel condannare senza riserve gli atti violenti e criminali posti in essere dai manifestanti, si dice certo che tali atteggiamenti verranno perseguiti con adeguata fermezza». 

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