Scuola, il 64,2% dei bimbi non ha mangiato in mensa

Oltre allo sciopero ha inciso pure la chiusura dei plessi per le elezioni regionali

Foto d’archivio

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Bologna, 21 novembre 2014 – Tra ‘sciopero del pasto’ e chiusura delle scuole per l’allestimento dei seggi elettorali, il 64,2% dei bambini bolognesi, oggi, non ha mangiato in mensa. Quanti per protesta hanno disertato le mense? Ben più della metà degli alunni meglio della protesta di maggio scorso quando la percentuale si fermò al 52%. E c’è una crescita di chi ha rifiutato la mensa soprattutto alle materne comunali (circa l’80%), mentre alle elementari il dato, rispetto alla primavera, è stabile e alle medie è in calo. Secondo i numeri diffusi dal Comune di Bologna, dunque, oggi Seribo ha prodotto il 50% di pranzi in meno. E la percentuale di alunni che non ha usufruito del servizio è il 64,2%, spiega l’amministrazione; ma appunto è anche vero che oggi è un venerdì pre-elettorale.

E quindi alcune scuole hanno chiuso alle 14 per l’allestimento dei seggi, facendo registrare un numero di alunni che non mangiano il pasto “più elevato della percentuale ordinaria”, spiega proprio il Comune. In occasione delle elezioni del 25 maggio, esemplifica Palazzo D’Accursio, “la percentuale di chi non ha usufruito del servizio di refezione scolastica il venerdì precedente è stata pari al 10,6% del totale degli utenti”. Facendo un paragone con l’ultima protesta delle famiglie, quella del 5 maggio, si nota comunque che il dato degli ‘scioperanti’ è salito: allora il 52% degli iscritti non aveva voluto mangiare, a fronte di una percentuale di assenze, che in un lunedì come quello è in media dell’8%.

Tornando a oggi, le percentuali scorporate per tipo di scuola, vedono un’assenza a tavola dell’80,8%, appunto, nelle scuole materne comunali, del 42,3% nelle materne statali, del 59,7% alle elementari, del 20,6% alle medie. Il Comune, nella sua nota, “ribadisce ancora una volta il suo impegno per l’ulteriore qualificazione del servizio, a partire dalla realizzazione dei nuovi centri pasto e dalla pubblicazione del nuovo bando di gara entro gennaio 2015, e la sua volontà di una sempre più ampia collaborazione con le famiglie e le scuole”.

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