Venerdì 19 Aprile 2024

L'impresa dello skipper Sergio Frattaruolo: quattromila miglia in barca a vela

Tenta il record, obiettivo Bahamas seguendo la rotta di Cristoforo Colombo

Sergio Frattaruolo, 45 anni: partirà da Cadice, arriverà alle Bahamas

Sergio Frattaruolo, 45 anni: partirà da Cadice, arriverà alle Bahamas

Bologna, 26 gennaio 2015 - Una corsa contro il tempo per battere un record oceanico e l’inaugurazione di una nuova stagione ai Caraibi: quando si dice iniziare l’anno con il botto, il navigatore bolognese Sergio Frattaruolo lo fa in senso letterale. A bordo del suo Class40 Calaluna, fresco di make over nel Golfo dei Poeti, entro fine mese sfiderà i venti dell’Atlantico alla ricerca di una nuova impresa tutta italiana. Dopo la prima traversata oceanica, la MiniTransat nel 2011, e tre anni di regate nel Mediterraneo, tornare all’oceano per lo skipper di 45 anni era solo questione di tempo. Anzi, di record. Quello sulla Discovery Route, la rotta percorsa da Cristoforo Colombo nel 1492: 3.884 miglia (7mila chilometri) dalla Spagna all’America.

«Tra le tante rotte che si possono seguire per attraversare l’Atlantico, ripercorrere quella di Colombo ha un fascino unico – spiega Frattaruolo, alla vigilia della partenza da Cadice, in Spagna –. Giorno dopo giorno renderemo omaggio a quei grandi marinai ed esploratori. Non ci sono altre barche assieme a noi, non ci sono avversari se non la stanchezza e la fatica e nemmeno un grande pubblico all’arrivo. Ci siamo noi, il primo Class40 a tentare l’impresa, e le lancette dell’orologio». La tecnologia è ‘leggermente’ cambiata dal 1492 e così, al posto dei due mesi e mezzo impiegati da Colombo, il tempo di riferimento per arrivare a San Salvador (Bahamas) è di 19 giorni e 12 ore. E ovviamente, al posto delle tre caravelle, ad accompagnare il navigatore bolognese ci saranno tre allievi della Extreme Sail Academy, la scuola di perfezionamento per skipper ideata e diretta da Frattaruolo. «Si allenano con me da mesi, tra cui anche un giovanissimo campione americano – spiega lo skipper –. È un sogno realizzare i loro sogni. Non volevamo solo attraversare l’oceano, volevamo farlo con uno scopo».

Per un grande sogno servono gli strumenti giusti: «Ci sostiene un pool di aziende tutto italiano: Special Wrap e Apa spa per le pellicole, Alcenero, Lombardini con il suo generatore, Armare per le cime e Amphibius per borse e attrezzature. E poi ancora Intermatica per il tracking, Solbian, Greenvision, Welio per i sistemi informativi, Cantieri Valdettaro, Mediterranea Sailing per la logistica, Veleria Sailorwear per le vele. Manca solo un grande sponsor che dia il nome alla barca e ci aiuti per la trasmissione di foto e video, da cui nascerà un documentario».

Il viaggio sarà infatti seguito in diretta sui social grazie a cinque telecamere installate a bordo e a un collegamento con alcune scuole elementari e medie di Bologna. «Ho già sperimentato questo progetto con la MiniTransat: la risposta dei bambini è stata così entusiasta che non posso non ripetere questa esperienza formativa sui valori dello sport e dell’ambiente». Retaggio della MiniTransat è anche l’idea dei messaggi in bottiglia, che Frattaruolo lancerà in acqua all’altezza dell’Equatore. Messaggi che finiranno in una raccolta in corso di pubblicazione dal basso grazie al crowdprinting on line. Dall’altra parte dell’oceano Frattaruolo non troverà le Indie o nuove terre da scoprire, ma una stagione di regate tra le più importanti delle Bermuda, tra cui la St. Maarten Heineken Regatta e la Antigua Sailing Week, aperte ovviamente agli allievi di Extreme Sail Academy. Neanche a dirlo, lo sguardo è già oltre l’orizzonte.