Spese pazze, il consigliere comunale in procura: "Quel sex toy l’ho comprato io"

Rosario Genovese, ex collaboratore della Moriconi, ha fatto 'outing': "La consigliera non poteva saperlo" VIDEO Moriconi: "Non c'entro, querelo tutti" / Pariani: "Non c'è la fattura del sex toy"

Rosario Genovese

Rosario Genovese

Bologna, 13 novembre 2014 - Genovese, il giallo a luci rosse è risolto.  «Sì, l’acquisto è mio. L’ho pagato col mio bancomat, Rita Moriconi non ne sapeva nulla».  Perché non lo ha detto subito? «Non mi è venuto in mente. E lo dico con sincerità. Poi piano piano ho fatto mente locale e, visto che sono preciso e mi annoto tutto sulle agende, ieri sera (martedì, ndr) le ho consultate. Da lì la scoperta».  La prima cosa che ha fatto? «Ho telefonato a Rita. Le ho detto come stavano le cose, che avevo commesso un terribile errore». Reazione? «Beh, non era certo contenta. Questa situazione le ha provocato un comprensibile e notevole stato di ansia e preoccupazione». Moriconi aveva appena dichiarato alla trasmissione «La zanzara» su Radio24 che non solo avrebbe cacciato l’incauto acquirente ma addirittura «non avrebbe più voluto sapere dove sta di casa». «La capisco. E’ arrabbiatissima, ma la conosco da anni e non credo che il nostro rapporto si chiuderà per questo errore. Il suo l’ho visto come uno sfogo».  Dopo aver avvertito la Moriconi cosa ha fatto? «Al mattino sono andato nella mia banca per avere la certezza di quella spesa. Appena l’ho avuta mi sono recato immediatamente in procura per essere ascoltato: purtroppo i magistrati erano impegnati. Spero di essere ascoltato prima possibile».  Lei parla di un errore. «Un gravissimo errore. Ma commesso in buona fede».  In che senso? «Che quella spesa non doveva finire nella lista delle richieste di rimborso. E’ stato un errore materiale: mai avrei fatto pagare ai contribuenti un acquisto di quel genere. Del resto sullo scontrino non si fa riferimento a un sexy shop...».  Mai comprato sex toys in altre occasioni? «La prima volta è stato quel 29 novembre 2010, dove ho acquistato un regalo-scherzo per il compleanno di un amico. Unica occasione in cui ho messo piede in un negozio di quel genere. Sono stato sfigato...». Ha chiesto altri rimborsi per acquisti ‘incauti’?  «No, no. Cene, trasferte in treno, materiale di cancelleria. Basta scorrere la lista e non troverete cose che stonano. L’unico che non ci doveva essere è quello che in questi giorni ha riempito le pagine dei giornali». Non poteva essere diversamente. «Capisco, per carità. Ma se fosse stato un mazzo di fiori non ci sarebbe stato tutto questo clamore. Ma la colpa è mia, sia chiaro. L’errore l’ho fatto io».  Ora per lei ci saranno inevitabilmente problemi di immagine. «Giocando con le parole, immagino che sarà un disastro. L’unica consolazione è che preferisco essere stato io ad ammettere l’acquisto piuttosto di essere tirato in ballo da altri» Lei come sta? «Sono distrutto».  Ha dormito dopo aver capito di essere lei il colpevole? «Non ho chiuso occhio e penso che avverrà anche nei prossimi giorni. Ma se è per questo non ho neppure mangiato: né ieri né oggi. Ma non voglio passare per vittima, sia chiaro».  Sua moglie com l’ha presa? «E’ ovviamente preoccupata. Ma mi sostiene». Lei è consigliere comunale di maggioranza (eletto nelle file del Pd) a Scandiano: pensa di dimettersi? «Sto valutando. Una decisione la prenderò dopo aver parlato con il sindaco. Cosa che avverrà presto». Un’ultima curiosità: perché è stato addirittura chiesto il rimborso due volte? «Sa che non lo so. Cercherò di chiarirlo insieme agli inquirenti. In questo momento non saprei spiegarlo». 

LE VIDEO-INTERVISTE

Moriconi: "Mai stata in un sexy shop"

Pariani:  "La fattura del sexy shop non esiste"

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Pollastri: "Le mie spese sono modeste"

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