Spese pazze, l’inchiesta si allunga: avvisi dopo il voto

Finora risultano indagati tutti i nove capigruppo dell’epoca, Richetti e altri sei consiglieri Pd

Immagine d’archivio

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Bologna, 2 ottobre 2014 - Si allungano i tempi dell'inchiesta della Procura sulle spese dei gruppi consiliari in Regione. Tanto che a questo punto gli eventuali avvisi di fine indagine potrebbero arrivare dopo il voto delle elezioni regionali, fissato per il 23 novembre. Dunque, i consiglieri regionali che aspirano a un altro mandato in viale Aldo Moro potrebbero scoprire solo a urne chiuse di essere indagati.

A meno che non facciano richiesta alla Procura di conoscere eventuali procedimenti in corso a loro carico, strada gia' seguita dal candidato presidente per il Pd, Stefano Bonaccini, dal suo compagno di partito, Matteo Richetti, ritiratosi dalle primarie, e dal grillino Andrea Defranceschi. Il primo, come è noto, ha fatto istanza di archiviazione, poi accolta da via Garibaldi e ora in attesa di essere vagliata dal gip. Anche Richetti ha presentato la stessa istanza e i pm titolari del fascicolo (Antonella Scandellari e Morena Plazzi, con la supervisione del procuratore capo Roberto Alfonso e del suo vice, Valter Giovannini) stanno valutando il da farsi. L'inchiesta prende in considerazione il periodo da maggio 2010 a dicembre 2011. Finora risultano indagati tutti i nove capigruppo dell'epoca, Richetti e altri sei consiglieri Pd. Ma tutto faceva presumere che il numero fosse destinato a salire.

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