1993, Romano Reggiani è il giovane Accorsi nella serie tv di Sky

"Combatto il ’77 nelle strade di Bologna. Ma è solo una fiction"

Romano Reggiani e Stefano Accorsi

Romano Reggiani e Stefano Accorsi

Bologna, 15 aprile 2017 - Celebrato in tutte le maniere possibili, l’anniversario dei 40 anni dalle rivolte studentesche del 1977, ha trovato di recente un nuovo testimonial. Un ragazzo che in quegli anni non era nato e che, negli scorsi mesi, è stato su un set distribuito in vari luoghi del centro per le riprese di 1993, il film tv che ripercorre l’epopea buia di Tangentopoli e del crollo della Prima Repubblica, in onda da domani su Sky. Dopo la serie iniziale 1992 interpretata da Stefano Accorsi nel ruolo dell’ambiguo Leonardo Notte (ancora protagonista assoluto in 1993 naturalmente), il seguito vede un giovane attore bolognese, Romano Reggiani, 23 anni, nei panni del protagonista giovane.

Reggiani, lei nel ’77 ancora non era nato...

«Quello che vedremo in 1993 sarà il passato di Leonardo Notte, rivelato attraverso una serie di veloci flashback che dal 1993 ci porteranno nella Bologna degli scontri di piazza nel 1977, quando lui, allora studente, era uno dei leader del Movimento. Sono partito proprio da tante conversazioni con chi in quegli anni c’era, da entrambe le parti della barricata».

E cosa l’ha colpita?

«Io gestisco a Bologna un jazzclub, il John Wesley Hardin, e ho coinvolto i frequentatori più adulti del locale in informali incontri per farmi raccontare cosa avevano vissuto. Uno, che è stato in prima fila negli scontri, mi ha detto: ‘il 77 è stata la vera grande guerra della mia vita. Anch’io ho avuto il mio conflitto, combattuto con la speranza di cambiare il mondo’. C’era tanta disillusione, ma anche l’orgoglio del reduce in quelle parole».

Il confronto con Accorsi?

«Il ruolo del giovane Leonardo Notte è frutto di intere giornate trascorse a casa di Accorsi a Roma per assimilare la sua gestualità e trasferirla in un passato che non avevo vissuto. Insieme abbiamo definito il personaggio leggendo i quotidiani dell’epoca, a iniziare da il Resto del Carlino, per studiare nei dettagli non solo il modo di essere delle persone, ma anche l’abbigliamento, gli ideali che li animavano…».

La scena più forte?

«Sicuramente quelle corali in via Zamboni invasa dalla folla degli studenti che manifestavano, e che hanno emozionato profondamente tanti bolognesi che passavano da lì e che ci hanno detto di aver avuto la terribile impressione di essere ripiombati indietro nel tempo. Ma anche l’episodio nel quale Leonardo Notte e due suoi amici, di notte sotto i portici, sono aggrediti da un gruppo di fascisti con delle spranghe...».

Dopo il giovane Notte?

«Una serie per la Bbc di Anja Camilleri, sulla tratta delle ragazze che dalla Romania vengono portate in Europa per costringerle a prostituirsi».

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