Bologna, 27 settembre 2011 - L’ultimo saluto all’ospitale ed entusiasta Tokyo dei melomani è con un canto popolare locale che in quattro e quattr’otto il contrabbassista Paolo Taddia ha imbastito l’altra mattina con alcuni membri del coro per chiudere in bellezza, dopo un sempre accattivante ‘Va’ pensiero’, la tournée 2011 del Comunale in Giappone che si è conclusa domenica pomeriggio con l’ultima recita dell’inedito (per il Paese del Sol Levante) ‘Ernani’ verdiano, dopo un’altra trionfale replica (40 minuti di applausi) dei ‘Puritani’. Ma più che un addio, come aveva ipotizzato, per gli alti costi di produzione, Juichi Horiguchi, il patron della Fuji, sponsor della trasferta di quest’anno come delle quattro precedenti, si tratta di un arrivederci al 2013.

In queste settimane nella capitale nipponica, infatti, il sovrintendente Ernani ha avuto una serie di incontri al vertice con i massimi esponenti del governo nazionale per intrecciare rapporti e prospettare collaborazioni, anche grazie al largo credito che il navigato uomo di teatro si è assicurato in trent’anni di viaggi in Estremo Oriente (cominciò nel 1981 con La Scala). E tra cene di lavoro e colloqui informali è sbucato un pre-accordo con il Joy Theatre, da formalizzarsi entro dicembre, per una co-produzione riguardante un’opera barocca italiana (da scegliere a cura della Fondazione bolognese) che vedrà la luce tra due stagioni circuitando nel cartellone petroniano e sul palco del partner in accompagnamento con un pezzo di Kabuki made in Japan che sarebbe a sua volta un’assoluta novità per la nostra città. I costi verrebbero assunti dai compagni di cordata, a eccezione di quelli di sartoria e costumi. Insomma un affarone per l’ente lirico che ai costi deve guardare al punto da non sapere come fronteggiare le necessità di liquido oltre la metà di ottobre.

Così mentre l’orchestra, dopo Pesaro e Tokyo, si concede le ferie fino al 23 ottobre prima di iniziare a preparare gli spettacoli di danza che occuperanno la prima parte del cartellone, il management dovrà bussare nuovamente alla porta delle istituzioni per garantirsi il pane quotidiano. Non è un segreto (ed Ernani lo ripete a ogni occasione prendendo l’esempio di Roma dov’è stato sovrintendente dell’Opera fino al febbraio del 2009 e che riceveva dal solo Comune 13 milioni di euro) che nel mutato quadro Fus, siano a suo avviso le realtà locali, pubbliche e private, a decidere se il teatro debba rimanere aperto e quindi sovvenzionarlo nella misura richiesta dai costi, sia pure ridotti all’osso, come sta cercando di contrarli agendo su ogni centro di spesa. La pungolatura costante non ha finora prodotto granché (perché i 250mila su cui ha ragionato di recente l’assessore Ronchi, il sovrintendente sostiene appartengano già a promesse ricevute dalla Cancellieri che, anzi, aveva caricato sul piatto addirittura il doppio di questa cifra) ma certo il mordente non manca al dinamico e tenace Ernani che, è indubbio, passerà all’incasso da Merola, dopo le parole di encomio ed elogio ricevute fin qui dal primo cittadino tramite lettera ufficiale.

Lui al rientro dovrà affrontare altresì il nodo Manzoni, anche se su questo punto non pare ci siano chance diverse da quelle dell’investimento sui nuovi aspiranti locatori della Manzoni Space. L’altro giorno però si è pensato solo ai brindisi e agli evviva collettivi riservati ai protagonisti del viaggio dagli organizzatori Fuji che hanno dato un party conclusivo nella sala dei banchetti dell’hotel che ha ospitato tutta la delegazione italiana. Il cui ricordo è destinato tuttavia, a quanto pare, a non impallidire, anzi a rinnovarsi al più presto. Mentre anche i Filarmonici del Teatro che qui sono già stati parecchie volte, hanno tutta l’intenzione di riportarvi la loro musica al più presto.