Bologna, 26 novembre 2011 - SARÀ un Capodanno ecumenico quello in arrivo in piazza Maggiore. Che unirà il sacro al profano, i valori della laicità comunale a quelli della Chiesa, il rogo ‘pagano’ del Vecchione alle voci che arrivano su fino a farsi sentire in cielo.  TUTTI insieme appassionatamente famiglie e ragazzi, bambini e anziani uniti nel segno del gospel. E quanto ce ne sia bisogno in questi tempi di crisi è evidente.
Dunque un Capodanno a tutto gospel che più o meno dovrebbe articolarsi in due tranches. Una prima che partirà all’interno di tre importanti chiese della città dove si esibiranno tre gruppi gospel in arrivo dall’America e dall’Europa: andando ad esclusione possiamo ipotizzare San Petronio — praticamente ‘inevitabile’ vista anche la collocazione geografica —, Santo Stefano, la Gerusalemme di Bologna che sempre più spesso è protagonista di eventi spettacolari, e una terza che potrebbe essere la cattedrale di San Pietro (ma non è esclusa una chiesa più piccola seppur necessariamente in posizione centrale o anche San Domenico).

 

LÌ LE VOCI all blacks durante lo scorrere della serata alzeranno i loro canti che fondono la religione alla tradizione sia occidentale che africana. Dai tre vertici di questo triangolo, poco prima dello scoccare della mezzanotte, i cori gospel si riuniranno e confluiranno poi in piazza Maggiore dove, di nuovo tutti insieme appassionatamente, accompagneranno i bolognesi nel 2012.
Questo lo spettacolo di Capodanno che a questo punto dovrebbe giungere in porto. Una scelta dettata in parte da esigenze economiche e in parte dalla volontà di offrire una festa ‘pacificatrice’ e popolare che possa mettere d’accordo, almeno per una sera, i vari volti di una città complessa e spesso litigiosa.

 

DUNQUE GOSPEL. Dopo che si è arenata la trattativa avviata per cercare di portare in piazza Ben Harper accanto al Vecchione: un’operazione troppo costosa che avrebbe toccato alla fine i 500mila euro considerando che il musicista sarebbe arrivato appositamente da Los Angeles con band e tecnici per la data bolognese. Altri nomi negli scorsi mesi erano stati comunque presi in considerazione e in alcuni casi sondati: anche Patti Smith che qui ormai è quasi di casa. Ma anche in questo caso il costo è risultato proibitivo per le casse comunali.