Bologna, 24 maggio 2012 - Prepariamo gli abiti da sera, rigorosamente old style: il Gran Ballo dell'Unità d'Italia riaprirà le danze sabato 26 alle 18.30, come ogni anno in piazza Carducci. Centocinque i danzatori coinvolti, provenienti dall'associazione culturale 8cento e tutti rigorosamente in costume d'epoca. Sullo sfondo, a fare da cornice, c'è la Casa di Giosuè Carducci e il suo giardino-vittoriale, la cui cancellata necessiterebbe lavori urgenti. Interventi già previsti dal Comune ma purtroppo bloccati per mancanza di fondi, come spiega il presidente del Quartiere Santo Stefano, Ilaria Giorgetti.

Per questo motivo la XVI edizione del ballo che commemora i festeggiamenti sorti spontanei in città per l'Unità d'Italia, sarà anche l'occasione di una raccolta fondi volta a restituire ai bolognesi la bellezza della casa d'artista più antica d'Italia, chiosa Daniele Donati, presidente dell'Istituzione biblioteche. Quindi il ballo, che vedrà i danzatori esibirsi in valzer, quadriglie, mazurke, polke e contraddanze per un'ora circa, sulle musiche di Rossini.

Tra gli eventi rievocati riaffiora quest'anno la zuffa del Caffè dei Grigioni in cui i popolani bolognesi affrontarono e diedero alla fuga due ufficiali austriaci, evento che scatenò la battaglia dell'8 agosto 1848. A fare da collante nella narrazione sarà il racconto dell'attrice Elisa Cutrupi, con un testo scritto sulla base dei documenti messi a disposizione dal Museo del Risorgimento, promotore del Gran Ballo insieme a 8cento, con il patrocinio di Quartiere e Comune. Un evento che, oltre all'Unità d'Italia, farà rivivere anche piazza Carducci che dalle nostre finestre vediamo sempre viva e vissuta, e che dovrebbe perciò ospitare molti più eventi, conclude Simonetta Santucci, responsabile di Casa Carducci.

Simone Arminio