Bologna, 22 ottobre 2012 - Amore e sesso, sia etero che gay, tra anziani e tra disabili. Ma pure l’ingresso di nuovi paesi tra i partecipanti, Israele e la Bulgaria, e un ‘allargamento’ territoriale, con un evento anche a Modena. Sono queste alcune delle novita’ della decima edizione di Gender Bender, il festival delle differenze che si svolge a Bologna dal 27 ottobre al 3 novembre e che, quest’anno, si sviluppa attorno al tema dell’evoluzione. Perche’, dice il suo organizzatore, Daniele Del Pozzo, in un periodo di crisi sopravvive non il piu’ forte, ma colui che si adatta.
 

E allora, anche a livello di sponsor, il festival quest’anno ‘si evolve’, con una importante new entry: oltre ai 10.000 euro del Comune di Bologna, i 28.000 tra Regione e Provincia e gli sponsor piu’ tradizionali, stavolta anche Klm, la compagnia area olandese, ha deciso di dare un contributo (che pero’ resta segreto), e lo fa per rinnovare il suo marchio. Su indicazione di studiosi di marketing italiani e olandesi, che hanno suggerito Gender Bender come una manifestazione d’avanguardia, la compagnia aerea l’ha adottato come festival da sponsorizzare.

Anche grazie a questa novita’, dunque, la manifestazione, pur nell’ennesimo anno di crisi economica, riesce a dipanarsi in otto giorni, con dieci anteprime nazionali, tre prime nazionali, una anteprima mondiale, una europea, 18 lungometraggi, 15 spettacoli, quattro mostre, cinque feste, sette incontri, 20 performance e dialoga con opere e artisti che arrivano da Paesi Bassi, Stati Uniti, Spagna, Bulgaria, Sudafrica, Svizzera, Belgio, Israele, Francia, Argentina, Germania, Norvegia e, naturalmente, l’Italia.

Tra i ‘focus’, quello che gli organizzatori chiamano “il grande rimosso”, cioe’ l’amore e il sesso tra persone della terza eta’ e tra i disabili, con tre documentari che raccontano questi temi tramite uomini e donne, gay, lesbiche ed eterosessuali che mettono in evidenza vicende personali e problemi quotidiani. Questo accade, ed esempio, con “Les invisibles” di Sebastien Lifshitz, con “Meet the Fokkens”, che invece vede protagoniste due prostitute gemelle olandesi, che per 50 anni hanno esercitato nel quartiere a luci rosse di Amsterdam, per prime hanno aperto una casa di tolleranza in proprio e fondato il sindacato delle ‘lucciole’. E ancora, ci sono le testimonianze di tanti in “Sesso, amore e disabilita’”.
 

Un altro punto di interesse e’ Israele, con la danza contemporanea dei coreografi Yasmeen Godder e di Sharon Fridman che andranno in scena all’Arena del Sole. Il programma di Gender bender prevede la mostra della sudafricana Bridget Baker al Mambo, film che arrivano da Pakistan e Filippine, quelli dei registi “queer”, i ritratti d’artista Elmgreen & Dragset e Luigi Ontani. C’e’ pure un riflettore sull’Italia con temi contemporaneamente ironici e quasi scandalosi come la conferenza spettacolo “Corpi impuri”, che parla del ciclo mestruale tra scienza, religione, superstizione e pure business chiamando in causa l’affare milionario della pubblicita’ degli assorbenti.
 

Immancabili incontri e feste come le perfomance che, quest’anno, chiamano i cittadini a partecipare. Da qualche giorno, infatti, a Bologna capita di trovare in giro oggetti abbandonati (bottigliette vuote, vecchi vhs), colorati di rosso e corredati da un biglietto d’invito. Chi vuole puo’ riportare gli oggetti a “Leggere strutture”, in via Ferrarese 169/a, e avere la possibilita’ di partecipare a una delle performance.

Alla conferenza stampa di presentazione della manifestazione, stamane, l’assessore alla Cultura di Palazzo D’Accursio, Alberto Ronchi ha ricordato che il festival ha una convenzione con l’amministrazione, che le garantira’ dei finanziamenti, variabili a seconda delle disponibilita’ di bilancio, fino a fine mandato. Una novita’ sostanziale, e “da me molto caldeggiata”, ha aggiunto, e’ il fatto che quest’anno c’e’ una ‘coda’ anche a Modena, con una mostra fotografica che si intitola “Changing differerences”, la dimostrazione, per Ronchi, che “Bologna e’ capoluogo e puo’ e deve giocare un ruolo anche fuori dal territorio cittadino.
 

Soddisfatto anche il collega in Regione, Massimo Mezzetti che sottolinea: “Linguaggi, cultura ed arti miscelati con ironia sono importanti anche per la promozione dei diritti civili”. Infine il presidente del Cassero, Vincenzo Brana’, convinto che festival come questi, anche grazie all’interazione con le amministrazioni locali, siano “una manifestazione politica, perche’ servono per entrare in contatto con la citta’ e portare in luoghi nuovi persone che non ci sono mai andate o se ne sono tenute lontano”.

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(Fonte Dire)