Bologna, 1 marzo 2013 - CI SONO dei confini invisibili, a volte, nelle città. Confini che impediscono l’afflusso. Di persone, di idee, di stimoli. Ma a volte questi confini si sgretolano così, basta una scelta, una decisione.
La mostra sui pittori olandesi che si farà a Palazzo Fava nel 2014 e che avrà come punto focale ‘La ragazza con l’orecchino di perla’ di Vermeer, fa cadere quel muro invisibile che sembrava aver avvolto e isolato Bologna. Arriveranno turisti anche da altre parti d’Italia, questo è certo.
E chissà, anche dall’estero.
 

Sugli eventi di nicchia siamo specialisti, sulla crescita lenta dei gusti anche. Ma ogni tanto si sente il bisogno fisiologico di tornare alla ribalta per percepire quello che Bologna era stata e da tanto tempo non è più.
State certi che qualcuno attaccherà la logica della «spettacolarizzazione» delle mostre ma chissenefrega. Quello che conta è che si torni in vetrina, almeno per tornare a sognare un po’.

Andrea Maioli