Bologna, il cinema Capitol chiude domenica 28 maggio

Il gestore ribadisce: "Il cinema riaprirà: non si sa con quante sale". Il sindaco Merola in campo: "Pronti a fare la nostra parte"

Il cinema Capitol (Fotoschicchi)

Il cinema Capitol (Fotoschicchi)

Bologna, 27 maggio 2017 - «L’ultima proiezione del Capitol sarà domenica 28 maggio». Fra rassicurazioni sul ricollocamento dei lavoratori e stilettate sul disinteresse da parte dell’amministrazione, è stata questa la certezza espressa ieri da Alessandro Morandi Berselli (Cine Servizi), che gestisce la multisala di via Milazzo. «L’attuale proprietà ha deciso di vendere a un serio gruppo imprenditoriale attivo nel settore tessile – ha fatto il punto Morandi – che si è impegnato a riaprire il cinema, accanto ad altre attività commerciali, dopo avere terminato la ristrutturazione dell’immobile».

Questo impegno a ora consisterebbe in una «stretta di mano», che però – sempre nelle parole dell’attuale gestore – «vincolerebbe gli acquirenti a riaprire da due a quattro delle attuali sale e a riassumere gli 8 dipendenti».

Un risultato, questo, che andrebbe anche oltre le prescrizioni dell’attuale norma ‘salva-cinema’ comunale, della quale Morandi ha criticato la lacunosità, e che porterebbe chi ora vede spalancarsi le porte della disoccupazione, dopo lavori di «sette o otto mesi», «a riottenere il proprio posto». Secondo quanto affermato da chi gestisce – assieme al Capitol, anche i cinema Fossolo e Chaplin – «la delibera del 2009 può essere aggirata perché prevede che chi rileva una sala di proiezione possa farci di tutto, purché mantenga aperta una piccola saletta multimediale».

In ogni caso, quello che Morandi Berselli (foto) chiede a un Comune che, a suo avviso, ha dimostrato scarso interesse per la vicenda, «dopo un fallito tentativo di coinvolgere il sindaco per trovare una soluzione fin dallo scorso dicembre», è di «sedere a un tavolo con gli esercenti e le istituzioni interessate, anche se forse ormai, per fermare una trattativa già avviata, è troppo tardi». Un attacco deciso, poi, quello rivolto ai sindacati che, secondo Morandi Berselli, sono fra i primi «ad avere disturbato la trattativa».

Si è invece mostrato più speranzoso il segretario regionale dell’Agis Claudio Reginelli, sicuro che «Giunta e primo cittadino faranno il possibile per salvare l’ultimo cinema di via Indipendenza, permettendo ai suoi quattro schermi di convivere con la redditività dell’immobile che li ospita». «Per questo – ha concluso – sollecitiamo il Comune a convocare un tavolo (che sarà coordinato dal direttore della Cineteca Gian Luca Farinelli, ndr)».

Nel giro di qualche ora, è intervenuto di persona il sindaco Virginio Merola. «Siamo pronti a fare la nostra parte e ad agevolare un accordo, ha dichiarato il primo cittadino invitando il gestore al «rispetto per gli interlocutori». «Invito tutte le parti a un confronto di merito – ha scritto Merola – con la premessa che rivolgersi al Comune non significa trovare soluzioni solo in base alla ‘volontà politica’», visto che «ci sono leggi e normative e diritti dei privati e dei lavoratori».

Sul tema del decreto in materia, Merola ha poi ricordato che «il Comune ha introdotto a sostegno delle sale di cinema in città un articolo del Rue che permette le riqualificazioni degli immobili che sono sedi di cinema alla condizione di salvaguardare l’esercizio cinematografico; questa norma rinforza un provvedimento che era stato preso durante il mandato Cofferati». Infine, «vorrei ricordare che il Comune – ha concluso Merola – già prevede agevolazioni fiscali».

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