Bologna, 31 luglio 2010. «Il bilancio di questa edizione del Porretta Soul non può che essere estremamente positivo. Il pubblico ha affollato Porretta Terme, nonostante i nomi in programma non fossero famosi in Europa. Dunque la scelta di proporre artisti in esclusiva europea si è rivelata giusta e vincente. E sono gli stessi musicisti alla fine che mi ringraziano per aver potuto esibirsi a Porretta».

E' il commento del direttore artistico Graziano Uliani al termine della 23.a edizione del Porretta Soul Festival. Una conclusione nel segno del trascinante funky soul di Fred Wesley (già con James Brown) & The New JB’s e della tradizionale revue che ha visto comparire sul palco del Rufus Thomas Park tutti i protagonisti della rassegna (Chick Rodgers, Thelma Jones, Green Brothers, Clay Hammond, Lavelle White, McKinley Moore, Bruce James) con The Memphis All Star Rhythm & Blues Band, gruppo residente di questa edizione.

Tra le esibizioni da sottolineare quelle dei Green Brothers, per la prima volta in Europa, ultimi esponenti della gloriosa scuderia Stax di Memphis. Ieri si è tenuta la conferenza di Dave Booth, fresco premiato con il Sweet Soul Music, riconoscimento che ogni anno il festival consegna a chi si è distinto nella diffusione del soul. «Non avrei mai pensato di trovare in Italia una così grande passione per questo genere - ha detto Booth -. L'ho provato durante le esibizioni degli artisti: si percepiva rispetto e gioia durante l'ascolto».

Alla conferenza, a cui ha partecipato anche Detlev Hoegen dell'etichetta Bear Family di Brema, è intervenuto Chuck Bernardini, vero e proprio ambasciatore di Porretta negli Stati Uniti. Bernardini, già nello staff del presidente Obama durante la campagna elettorale, ha ricevuto il "Lifetime Award" destinato a Jerry "Iceman" Butler. «Porretta - ha detto Bernardini - è conosciuta e rispettata in America per il grande affetto che anno dopo anno tributa al Soul e ai suoi artisti».