Coliandro, tifo da stadio per l'ispettore. Le foto da Sala Borsa

Cinquecento persone dentro e almeno duecento fuori per salutare Giampaolo Morelli, protagonista della serie tv ambientata a Bologna VIDEO L'arrivo di Coliandro - Il saluto ai fan - la proiezione al Lumiere

Bologna, Coliandro super star in Sala Borsa (Foto Schicchi)

Bologna, Coliandro super star in Sala Borsa (Foto Schicchi)

Bologna, 26 febbraio 2016 - Cinquecento persone assiepate in Sala Borsa (FOTO), oltre duecento rimaste fuori ad attendere lui, Giampaolo Morelli alias l’ispettore Coliandro per l’attesissimo incontro che precede la visione collettiva (per i 200 fortunati che sono riusciti a prenotare un posto al Lumière FOTO) dell’ultima puntata della quinta stagione della serie firmata Manetti Bros.

Smartphone spianati verso le possibili entrate per immortalare l’arrivo ma lui spiazza tutti e arriva dalla balconata più alta della piazza coperta con l’immancabile telefonino in mano (VIDEO): «Siete in diretta eh!». Benedetto Zacchiroli, microfono alla mano, lo conduce sul palchetto allestito nella piazza insieme a Carlo Lucarelli e Giampiero Rigosi. «Ci tenevo non sapete quanto a potervi guardare e salutare di persona, sono senza parole, emozionatissimo».

Così Morelli saluta i fan di tutte le età (VIDEO) che fanno a gara per avvicinarsi, «era doveroso essere qui a Bologna che è protagonista quanto me della serie». «Coliandro, forza Bologna!», gli urlano dalla folla, «sempre forza Bologna – risponde lui – però anche forza Napoli!». Tempo per selfie e autografi non ce ne sarà, avverte Morelli, «io vorrei salutarvi uno per uno… se volete ci mettiamo in fila e non vediamo la puntata, tanto c’è la replica!».

La ola è da stadio tanto che interviene Lucarelli e dice: «Coliandro non ha fan, ha degli ultras» e il pubblico si scatena ancora di più. La parola passa ai fan e la prima domanda è bella diretta: «Coliandro dice sempre di Bologna ‘che città di m…’, lo pensi davvero?», «Ma no, è una dimostrazione di affetto – risponde – è per dire che in Italia le cose non funzionano, anzi qui va decisamente meglio che altrove». Pericolo schivato come una pallottola al ralenti dei Manetti Bros, e poi c’è il bimbo che vuole sapere cosa abbia spinto Morelli a fare la serie: « I soldi, no? Un giorno capirai».

Altre domande? «Ciao, sono Barbara… sei bellissimo!», «questa non è una domanda - interviene Zacchiroli - e comunque si riferiva a me». Fra una domanda e l’altra il microfono inizia a fischiare ma niente paura, Morelli invoca la sua borsa e tira fuori un megafono, la soluzione strampalata alla Coliandro è servita. Così alla sfoglina che gli chiede se gli piacciono i tortellini Morelli risponde: «Abbia pietà, abbiamo girato d’estate, il tortellino ‘inchiumma’! Se girassimo la prossima serie d’inverno… ma qui fa freddo e il qui presente Lucarelli ama scrivere scene del tipo ‘nevica, Coliandro sui tetti in canottiera’. Coliandro si riposa mai eh!». No, almeno non per stasera che Bologna si è trasformata in un affollatissimo set in cui l’ispettore antieroe vive la sua prima giornata bolognese da vero eroe.

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