5 film girati e ambientati a Bologna

Le pellicole cinematografiche in cui la città è stata protagonista

"Lavorare con Lentezza" di Guido Chiesa

"Lavorare con Lentezza" di Guido Chiesa

Bologna, 10 marzo 2017 - Una città suggestiva come Bologna, con i porticati più lunghi del mondo e i tetti rossi che durante le prime luci primaverili riempiono i vicoli di colori caldi e accoglienti, nel corso dei decenni è stata più volte protagonista sul grande schermo. Ecco una selezione di cinque film in cui anche la città è protagonista. Hanno rubato un tram - La commedia, interpretata e diretta da Aldo Fabrizi nel 1954, apre una finestra sulla Bologna degli anni Cinquanta, attraversata dalle rotaie dei tram da porta a porta. Tra la Garisenda e la torre degli Asinelli e piazza della Mercanzia, passando per via Ugo Bassi, si muove il tranviere Cesare Mancini che, trasferitosi per amore a Bologna da Roma, inanella una serie di sfortunati eventi che lo porteranno ad essere demansionato e a vagare tra le deserte strade bolognesi in una memorabile sequenza notturna, da riscoprire per cogliere il fascino senza tempo del capoluogo emiliano. Salò o le 120 giornate di Sodoma - Sebbene non propriamente ambientato tra le vie della Grassa Signora, il testamento artistico di Pier Paolo Pasolini - uscito nei cinema nel 1975 - porta con sé un pezzo di bolognesità. Infatti alcuni esterni vennero girati a Villa Aldini, storico palazzo neoclassico risalente agli inizi del XIX secolo, e sui colli che dominano l’intero centro abitato. Un edificio suggestivo che si può osservare in lontananza anche da Piazza Malpighi. Paz! - Renato De Maria, nel film del 2002, rende omaggio alla cittadina delle due torri portando sul grande schermo le storie di Andrea Pazienza. Con uno stile tra l’acido e il fiabesco, la pellicola accompagna lo spettatore in una centralissima Piazza Verdi degli anni Ottanta, nelle aule universitarie del D.A.M.S. e nel Liceo Scientifico Fermi di via Mazzini, luoghi abitati dai surreali personaggi usciti dalla matita del compianto fumettista. Un viaggio negli spazi studenteschi della città che hanno segnato generazioni cresciute tra le mure della Dotta. Lavorare con Lentezza - Quello di Guido Chiesa è un lungometraggio che affonda le sue radici nella memoria della controcultura movimentista degli anni Settanta, quelli di Francesco Lorusso e dell’esercito in via Zamboni, quelli di Radio Alice, la radio libera che divenne un simbolo di quel momento storico, ricco di illusioni e di libertà. Situata nella peculiare via del Pratello, l’emittente è l’elemento conduttore di tutta la trama diventando punto di riferimento per gli aspiranti rivoluzionari sparsi per i quartieri, da quelli periferici al piazza del Nettuno.

Quo Vadis Baby? - Datato 2005 e tratto dall’omonimo romanzo della scrittrice felsinea Grazia Verasani, il film di Gabriele Salvatores ha fornito una delle rappresentazioni più realistiche e riuscite della città. Tra porticati del centro universitario circondati dalla neve e zone periferiche, il film mostra una Bologna differente rispetto ai film precedenti, rendendola più cupa e aderente alla trama che vede protagonista Angela Baraldi nelle vesti dell’investigatrice privata Giorgia Contini alle prese con il passato della sua famiglia alla ricerca di una verità che risulterà dolorosa.  

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