BOLOGNA, 13 MARZO 2011 - LUTTO CITTADINO martedì a Sant’Agata in occasione dei funerali a Milano di Nilla Pizzi. Lo ha deciso il sindaco Daniela Occhiali. «Credo che sia – dice il primo cittadino che guida una giunta di tutte donne – un gesto doveroso per un’artista e nostra concittadina di fama mondiale come era lei. E che nel nostro piccolo territorio aveva le sue radici.
Personalmente, da dodici anni, ogni 16 aprile, il giorno del compleanno, le mandavo a Milano un mazzo di rose rosse. Qui veniva sporadicamente, anche se aveva ancora alcuni parenti tra cui la sorella, il cognato e i nipoti. Ma, quando arrivava, la sua segretaria mi avvertiva e io andavo a trovarla. Anche se non ha vissuto lo sviluppo e la storia recente del paese, ha partecipato a diverse inaugurazioni. Per esempio, nel 2009, in occasione della tradizionale fiera di maggio, abbiamo avuto l’onore di averla tra noi e le consegnai le chiavi della città».
 

NILLA PIZZI, all’anagrafe Adionilla Pizzi, era figlia di Angelo, un agricoltore che si occupava anche della manutenzione delle strade per conto del Comune. Maria, la mamma, faceva la sarta a domicilio. Aveva due sorelle più piccole Liliana e Denisa, che aprirono un laboratorio di maglieria che nel tempo divenne molto conosciuto in paese e nel circondario. E anche il suo primo lavoro fu in sartoria, poi passò in un panificio militare e quindi alla Ducati come collaudatrice di apparecchi radio. Nel settembre del 1940, sposò Guido Pizzi, un giovane manovale edile del luogo che aveva il suo stesso cognome, pur non essendo parente.
 

LA CASETTA VERDE di Nilla, dalle porte e finestre sbarrate, svetta a due passi dal centro, dietro la chiesa in via Circonvallazione. E’ appena finito il carnevale dei bambini e la gente sta lasciando la piazza. Alcuni passanti dai capelli bianchi, guardano incuriositi la casa. Del resto, la morte della cantante è rimbalzata sui media. «La Pizzi è dovuta andare fuori per avere successo – sentenziano alcuni anziani che si dichiarano santagatesi doc –. Perché qui non sarebbe riuscita a sfondare. Questo paese, era, ed è tuttora, molto chiuso».
«Nilla – ricorda infine il maestro di canto Moreno Cavallotti santagatese verace – studiò canto a Bologna da Alda Scaglioni, e io ebbi la fortuna di lavorare con lei negli anni Novanta organizzando manifestazioni in Romagna ma anche qui a Sant’Agata. La sensazione che si aveva sul palcoscenico standole accanto, era quella di una grande artista. Aveva girato il mondo sul serio, penso alla Russia, all’America».