Bologna, 27 giugno 2014 - Con i piedi ben piantati nella propria storia e lo sguardo rivolto verso il futuro, l’Arena del Sole ha presentato la sua prima stagione targata Ert. L’attaccamento alle radici e all’identità viene confermata dalla scelta di intitolare quella che finora è stata la Sala Grande del teatro di via Indipendenza a Leo De Berardinis, ovvero all’artista morto nel 2008 che con Nuova Scena ha realizzato alcuni degli spettacoli più memorabili di fine Novecento, e di dedicare la sala Interaction a uno dei più geniali teatranti del secolo scorso, Thierry Salmon morto in un incidente d’auto nel ‘98 e protagonista in città tre anni prima di un indimenticabile Faust. Ma il rapporto d’amore fra Leo e la città non poteva finire qui. Pietro Valenti, direttore artistico di Ert, ha annunciato la ricostituzione della storica compagnia del maestro che, attraverso ospitalità creazioni e produzioni, porterà a uno spettacolo finale entro il 2017 diretto da un regista straniero e a una mostra di cui Carola, la figlia di Leo, ieri ha fatto qualche cenno.

Storia e futuro, si diceva. Ed ecco che i venti titoli in abbonamenti presentati ieri mattina (gli spettacoli fuori abbonamento, la programmazione delle Moline e le varie collaborazioni verranno illustrate il 10 settembre) aprono soprattutto una porta sul grande teatro europeo contemporaneo. Qualche esempio. A Capodanno lo straordinario teatro Zingaro di Bartabas (che ha Bologna non si è mai visto) sposa con Golgota la sublime arte equestre con il flamenco. E se il coreografo francese Jerome Bel porta con Disabled Theatre un’inquietante riflessione sull’arte con i suoi attori colpiti da sindrome Down e disabilità mentali, Aurelien Bory con Plan B e la compagnia L’Eolienne con Marie-Louise testimoniano un esempio alto di circo contemporaneo acrobatico. Le date nel cartellone presentato non ci sono ancora ma si sa che la stagione (anticipata dai festival Vie e Gender Bender) partirà il 20 novembre con 7 minuti di Stefano Massini diretto da Alessandro Gassmann con Ottavia Piccolo e altre dieci attrici. E’ questa la prima di ben otto produzioni Ert (quattro le prime assolute) che qui debutteranno. Fra le particolarità del cartellone una regia del bolognese Pietro Babina per Umberto Orsini (lo stesso Babina cura scene e costumi di un allestimento di Hemleb), il ritorno di Alessandro Bergonzoni, la presenza dei detenuti attori della Fortezza e una Traviata che prevede l’impiego dell’orchestra e coro del Comunale.

Valenti voleva di più ma i tempi per organizzare il cartellone, dopo la bufera, sono stati stretti. Si privilegerà il rapporto con l’università, ci si coordinerà con il teatro di Casalecchio sempre gestito dallo Stabile regionale. Qualche informazione pratica per il pubblico: i prezzi non sono stati ritoccati, la recita del sabato inizia alle 19,30, sono previste navette per spettacoli (come quello di Toni Servillo) ospitati allo Storchi di Modena. Abbonamenti al via dall’11 settembre.

Claudio Cumani