Bologna, il vinile salva la musica sotto le Due Torri

Viaggio fra negozi storici e nuove aperture in vista del ‘Record store day’

Gianmarco Silvi e Carlo Babando di ‘Semm’, in via Oberdan

Gianmarco Silvi e Carlo Babando di ‘Semm’, in via Oberdan

Bologna, 18 aprile 2017 - Il vinile salvi la musica. Quello che molti si aspettavano dai 180 grammi di PVC, in un momento in cui il mercato discografico analogico sembrava in fin di vita, non più sostenuto dai cd e soppiantato dal digitale, a Bologna è successo qualche anno fa e adesso si raccolgono i frutti, tra i solchi. Perché pare che oggi di 33 giri e 45 giri si possa vivere. Se col nuovo millennio è iniziata la caduta dei vari Minnella, Nannucci, Casa del Disco, Underground o Ricordi che ha chiuso un anno fa, all’alba di un 2016 che ha visto la dipartita di tante stelle delle sette note, la scena cittadina è sembrata pervasa da un incantesimo e oggi, a meno di sette giorni dal Record Store Day (il 22 aprile), la mappatura dei negozi di dischi fa sorridere di gioia. Basti pensare che nel 2012 si festeggiava all’ombra delle Due Torri con tre negozi indipendenti.

L’unico negozio che ha resistito nel tempo è il Disco d’Oro, istituzione in via Galliera, che ha festeggiato i 40 anni lo scorso anno, approdando all’ordine delle botteghe storiche, e impegnato in un periodo eccezionale della sua carriera. Tanto che, in occasione del giorno devoto ai negozi di dischi – ricorrenza che celebra il decennale dell’iniziativa nata negli Stati Uniti – Achille Franceschi, storico commesso e poi proprietario, ha ordinato ben 400 dei vinili che per l’occasione usciranno in edizione limitata, facendo la gioia degli appassionati disposti a mettersi davanti alla serranda già dal mattino. Quest’anno l’ambasciatrice dell’orgoglio record è St. Vincent e tra i dischi simbolo ci sono il 12 pollici Interstellar Overdrive dei Pink Floyd, lp e 7 pollici di Bowie, un 45 giri dei Beatles, Strawberry Fields Forever/Penny Lane, ma anche i 33 giri Bollicine e Va bene va bene così di Vasco Rossi.

La vita è dolce anche per Semm di via Oberdan, che per sabato, dalle 10 alle 22, ha preparato un bel programma con amici musicisti e dj che passeranno a suonare vinili (da Marco Manetti dei Manetti Bros. impegnati in città sul set di Coliandro all’ex assessore Alberto Ronchi) e la mostra/premiazione di Best Art Vinyl. Naturalmente anche qui si troveranno tanti dischi del Record Store Day.

Ma l’attenzione e la curiosità in questo momento è anche per due nuovi negozi che si sono affacciati sulla scena: 180Grammi vinyl store in via Frassinago 4/a e Transformer in via Cesare Battisti 7. Il primo ha aperto nel maggio del 2016 ed è gestito da Gabriele Saporetti, 25 anni, che col suo stile emo-skater e un certo appeal alla DFA, porta avanti uno spazio devoto al rock e all’elettronica d’ascolto con l’80 per cento di usato, condividendo i metri quadrati con L’Archivio. Per lui il Record Store Day consisterà nel mettere fuori scatole di dischi a due euro anche se in vetrina brillano Snarky Puppy, Pink Floyd, Neil Young, Baroness, Elliott Smith e anche la colonna sonora di Twin Peaks a 70 euro. «Di solo novità oggi non può vivere nessuno» spiega Gabriele, che a 11 anni vide High Fidelity di Stephen Frears e la sua vita prese il corso della musica.

La storia di Fabio Canducci di Transformer invece (col nome rubato al Lou Reed della trasformazione nel suo secondo album solista e un’immagine un po’ Verve un po’ Strokes), 23 anni, nato a Sogliano sul Rubicone e arrivato in città per studiare, è quella di un ragazzino innamorato della musica che poi il suo quartier generale all’insegna del vinile vecchio e nuovo l’ha aperto qui un mese fa, nella stessa settimana in cui si è laureato. La sua top five del momento vede Baustelle e Luci della centrale elettrica ai primi posti, poi Sigur Ros con Takk, Radiohead di OK Computer e di The Boatman’s Call.

Usato sicuro anche da Discobolandia di via Beroaldo 26/b: dopo anni di collezionismo nel periodo buio del vinile, i tre soci hanno deciso di aprire un negozio. E per la musica da club, il riferimento c’è: Mint Sound in via Sante Vincenzi 2, nato grazie a un crowdfunding, è uno spazio in un ex fabbricato industriale parte dell’associazione Studio SoundLab e ogni settimane propone novità italiane e internazionali. Infine, per i vinili un altro punto di riferimento è Discorama, in via De’ Monari.

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