Presidente, quali sono secondo lei le motivazioni che spingono i giovani ad abbandonare l’arbitraggio? I problemi dell’abbandono sono molteplici, come la tesi della studentessa Michol Baietta ha molto bene illustrato. Questo lavoro mette in luce un primo difficoltà che ci riguarda: spesso i ragazzi sono attratti dalla pratica dell’arbitraggio solo come possibilità di utilizzare il tempo libero. Nello specifico servirebbe un’attività di tutoraggio per seguire l’apprendimento di questo ruolo che purtroppo non è sempre possibile, perché devono esserci persone che seguano gli arbitri esordienti sul campo. È noto però che i tutor sono anche arbitri nazionali e il sabato e la domenica sono impegnati. D’altro canto sappiamo che una motivazione che invece non incide per nulla sull’abbandono è quella economica, infatti non è la ricerca di una forma di reddito che spinge i ragazzi ad svolgere questa attività. I giovani arbitri lamentano spesso la maleducazione di cui sono oggetto, come pure le pessime condizioni in cui versano molti campi da gioco… Secondo lei in che misura queste cause concorrono alla perdita di personale? È indubbio che problemi del genere possano influire: i problemi ci sono e sta all’organizzazione limitarli. Ad esempio, il designatore prima di assegnare la partita ad un direttore di gara deve capire e conoscere le condizioni dell’arbitro, deve cioè aiutare il ragazzo a superale, poi per la logistica ci si organizza: di sicuro un arbitro senza mezzi non sarà certo mandato in trasferta! Discorso a parte merita la maleducazione, la Fip ha già tenuto diversi corsi a dirigenti per far capire alle società che il problema non è solo della federazione o degli arbitri ma di tutti, l’arbitro chiude un ciclo tecnico perché completa, spiegando movimenti ammessi e non ammessi, la formazione di un giocatore e della squadra. Ecco perché una possibile soluzione alla questione è puntare ad educare dirigenti, giocatori, allenatori. Alla luce di queste problematiche, qual è la proposta dalla Fip Emilia-Romagna per riavvicinare i giovani all’arbitraggio? È un obiettivo da raggiungere cercando di fidelizzare i giovani bisogna, il che significa farli innamorare di questa attività, affinché a guidarli sia la passione.

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