Matteo Mingori è probabilmente il miglior talento che la scuola tennistica bolognese stia esprimendo in questo momento. Figlio d’arte (il papà Paolo è maestro federale, ndr) ed una famiglia da sempre appassionata della racchetta, il portacolori del CT Casalecchio è reduce dalla semifinale raggiunta al torneo di categoria a Barcellona. “E’ stata una grande emozione ritrovarmi tra i migliori spagnoli, ho giocato grazie ad una wild card e mai avrei pensato di arrivare tanto avanti. Un’esperienza davvero utile per muovere i primi passi nel circuito internazionale”. A pochi giorni dal festeggiare i tredici anni (“Lì farò il prossimo 22 gennaio ed ho organizzato un torneo di beach tennis tra amici”), Matteo ha quindi ben chiari i suoi obiettivi sportivi anche se non dimentica i suoi impegni scolastici. Anzi. “Frequento la seconda media, studiare mi piace ed ammetto di avere un buon rendimento (8 e mezzo, ndr). Il tempo libero però è tutto per il tennis, estate compresa”. E si, perché durante le vacanze Mingori si trasferisce a Cannes dove si allena nell’ISP Tennis Academy. “Dal 2007 sono tesserato per la federazione francese, mi piacerebbe poter fare anche un’esperienza scolastica durante le superiori. Devo ancora decidere che indirizzo prendere, molto dipenderà dai risultati che avrò nel tennis perché in Italia conciliare le due cose non è sempre facile. In Francia invece ci sono Accademie dove lo sport e lo studio vanno di pari passo, un po’ come in America”. In attesa del possibile trasferimento il piccolo campione coltiva mille passioni. “Sono un fan di Valentino Rossi, della MotoGP e della Formula 1. Tifo anche Bologna, ma la mia vera passione è l’astronomia che seguo da tanti anni: ero proprio piccolo quando un documentario su Saturno mi ha entusiasmato e da allora cerco di approfondire il più possibile l’argomento perché credo che tutta la nostra esistenza ruoti attorno a questa materia”. Per quanto riguarda invece il tennis, Matteo spera di poter presto coronare un sogno. “A giugno vorrei essere sui campi del Roland Garros come raccattapalle. I ball boys francesi sono i migliori al mondo, vengono preparati con corsi intensi e proprio per questo a febbraio avrò la seconda selezione a Montpellier. Al primo raduno eravamo in tremila, siamo stati scelti in 400…”. La dote richiesta ai raccattapalle è la velocità che il giovane bolognese allena anche per diventare un numero uno sul campo da tennis. “Da poco mi segue Jacopo Joppolo che per me ha studiato un programma di prepugilistica così da poter migliorare la forza esplosiva, la reattività e la forza massima. Da 4 anni seguo inoltre una buona preparazione fisica con Francesca Neri perché è la base per poter lottare in campo tante ore”. Con il papà Paolo invece si dedica alla crescita tecnica inseguendo i miti di Rafa Nadal e di Novak Djokovic. “Quest’ultimo l’ho conosciuto a Montecarlo dove peraltro ho vinto il torneo under 12 “Coupe Patrick Gould””. Piccoli campioni crescono, insomma, ma i sogni nel cassetto non si possono raccontare del tutto…. “Altrimenti porta sfortuna!”.

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