Bologna, 27 dicembre 2013 - A Santo Stefano di solito si è ancora in tempo per scartare i regali. E, ieri, quello più bello al tradizionale Santo Stefano della Boxe (foto) è la prova che il pugilato bolognese, nonostante le difficoltà degli ultimi anni, è vivo e vegeto. A gridarlo forte e chiaro, sono la palestra Alutto e il nutrito seguito di pubblico come sempre accorso per la manifestazione pugilistica più famosa dell’inverno bolognese, ma, soprattutto, sono stati Mario Salis, Valentina Alberti, e William Vignoli a dimostrare che questa città può ancora essere protagonista a carattere nazionale. E magari oltre. Basta dargli una chance. Niente di più e niente di meno.

Esattamente quello che chiede Mario Salis, che non è proprio di Bologna, ma ha fatto di questa città la propria casa. Per il pugile professionista sardo, l’esibizione tra le sedici corde contro Nedim Kara è stato l’ennesimo successo del Santo Stefano sotto le Due Torri, e l’ennesimo appello a chi ama la boxe. «Voglio combattere per il titolo italiano — spiega Mario riprendendo i cori dei supporter che inneggiano al titolo tricolore — ma il punto è trovare gli sponsor». Un’impresa la sua che, in questo momento, rischia di essere ben più complessa che battere un avversario sul ring. Di certo più difficile dell’incontro con il franco-turco che ha retto le prime tre riprese difendendosi in modo ordinato, ma cedendo alla distanza alla freschezza di Mario e ai suoi montanti. Un buon test, dunque, per i prossimi incontri di Salis tra cui, si spera, ci sarà quello che attende da un vita. Quello per la cintura contro Angelo Ardito. «Ardito? Fa lo stesso ritmo di boxe di Kara. Da dilettante l’ho battuto in casa sua, ma è stata dura».

Se Salis è stato il re del Santo Stefano la regina indiscussa è stata la diciannovenne Valentina Alberti.
Nell’incontro dilettantistico più appassionante della serata, l’azzurra della Bolognina ha dato spettacolo contro un osso duro come Dorota Kusiak, che all’ultimo ha sostituito la sorella Malgorzata. Nel cambio Valentina non ci ha guadagnato, visto che Dorota vanta un record migliore della sorella, con 36 successi e 8 sconfitte contro i dodici incontri totali della Alberti. Ma l’esperienza non è tutto, se si ha la stoffa. E Valentina ce l’ha, tanto da far esaltare il pubblico nei momenti più intensi del combattimento. «Sono molto contenta — racconta la boxeur della Tranvieri —. Avevo già fatto i guanti con lei ma oggi ero tranquilla e ho dominato».
Questo bel successo, ragionato e consapevole, è un ottimo antipasto in vista di gennaio quando in Serbia affronterà il Nations Cup, un trofeo internazionale femminile a cui partecipano oltre venti nazionali. Esperienza, insomma, che le verrà presto utile.

Le buone notizie per la Bologna del pugilato non sono finite. Sempre dal femminile, match senza storia condotto dall’altra bolognese Anna Sgarzi che si libera senza fare troppi complimenti di Raffaella Barbafante, mentre gli youth William Vignoli e Pablo Di Nocco conducono due match spettacolari e vinti con merito. Per il 56 chili splendida vittoria contro un altro campione regionale come lui, l’abruzzese Massimo De Laurentis battuto nettamente ai punti con tecnica e intelligenza. Vittorie nette anche per il massimo italo-cubano Di Nocco contro il rosetano Regi, per il 65 chili Antonio Casali contro Quaranta e per Manuel Vignoli. L’unico bolognese a cadere, invece, è Giampaolo Sazzini della Palestra Le Torri che s’inchina a un verdetto giustamente a favore di Nicola Quarneti.

Marco Spano