Bologna, 16 giugno 2014 – Com’è dolce l’alba di Bologna. C’è un italiano sul tetto del mondo (cestistico), il suo nome è Marco Belinelli. C’è un italiano che può fregiarsi del titolo di campione del mondo – nella Nba non badano a spese – viene da Bologna, da San Giovanni in Persiceto, dove si rifugia ogni volta che può. I San Antonio Spurs battono in rimonta i Miami Heat 104-87 (22-29; 47-40; 77-58 i parziali) conquistano anche gara-cinque e chiudono la serie perentoriamente, 4-1. A Marco Belinelli in autunno consegneranno l’anello che è il simbolo della vittoria negli Stati Uniti.

 

 

 

“È pazzesco, sono al settimo cielo -. Sono felice di far parte di questo gruppo e di questa organizzazione. I tifosi sono incredibili”. Il numero 3 dei San Antonio Spurs ha contribuito alla vittoria della decisiva gara 5 mettendo a referto 4 punti in 8 minuti "Voglio essere un giocatore migliore e continuare a vincere”.

 

Partita pazzesca quella dell’At&t Center di San Antonio perché Miami, con le spalle al muro, reagisce d’orgoglio. LeBron James non sbaglia un colpo, gli ospiti raggiungono anche sedici punti di vantaggio prima che i texani, che non fanno mai canestro, rialzino la testa con le invenzioni e la lucida follia di Manu Ginobili, un altro che ha un po’ di sangue italiano nelle vene e che ha giocato e vinto qui. Una tripla di Kawhi Leonard, votato miglior giocatore della finale, dà il primo vantaggio agli Spurs, 37-35 da lì in poi è un crescendo rossiniano, anche se Tony Parker, il play tascabile sbaglia le prime dieci conclusioni. C’è anche un canestro di Marco Belinelli nel momento peggiore degli Spurs, c’è il marchio italiano, bolognese, di “Sangio” sul titolo. Fa un certo effetto, alla fine, vedere un tricolore sul podio. Perché nella Nba non c’era mai stato. Grazie a Marco Belinelli, 28 anni e un carattere d’acciaio, il tabù è cancellato.

Finisce in gloria per gli Spurs – quinto titolo negli ultimi quindici anni – che hanno una doppia doppia proprio da Leonard, 22 punti e 10 rimbalzi. Sono 14 i punti dell’icona Tim Duncan (dalla commozione finale si direbbe che abbia già deciso di ritirarsi), 19 quelli di Manu Ginobili, 16 di Parker, nonostante le dieci conclusioni in fila fallite e 17 quelli di un incredibile Patt Mills. Vince l’Italia che forse vedrà allungarsi la colonia bolognese nel Texas. Ettore Messina, coach del Cska nelle ultime stagioni ma soprattutto tecnico della Virtus degli scudetti, delle Euroleghe e del Grande Slam del 2001, diventerà, stando ai rumors, il vice di Gregg Popovich, l’allenatore di San Antonio. E Miami? Passano quasi in secondo piano i 31 punti di LeBron James, lasciato troppo solo, però, da Bosh e Wade che si fermano a 13 e 11. Ma questa è la notte, o il giorno – qua è lunedì mattina, nel Texas siamo alla domenica notte – più dolce per Marco Belinelli e per il basket italiano. Marco, uno di noi, ha appena vinto il titolo Nba. Non era mai successo, grazie Marco.

E il grazie arriva anche da Gianni Petrucci, per anni numero uno del Coni e oggi presidente della Federbasket.
“Caro Marco, E’  stata una grandissima emozione, impensabile per un italiano fino ad alcuni anni fa.
Con piacere affermo che sei motivo di grande affetto ed orgoglio per il basket italiano. Hai meritato il titolo di campione Nba con la tua storia personale, fatta di umiltà, tenacia, costanza, ma anche con il talento che hai coltivato lavorando duramente giorno dopo giorno in palestra, ponendoti ad ogni traguardo nuovi obiettivi e mettendoti costantemente al servizio della squadra. Nello scorso campionato europeo, come ogni volta che hai vestito la maglia azzurra, hai rappresentato nel migliore dei modi l'Italia. Sono convinto che continuerai a farlo Marco, la pallacanestro italiana è fiera di te”.

Applausi anche da parte del sindaco di Bologna Virginio Merola: "Marco Belinelli è riuscito a fare ciò che nessun italiano aveva mai fatto: vincere il titolo NBA. Solo qualche mese fa aveva trionfato nella gara dei 3 punti che ha preceduto l'All Star Game e con questo titolo è entrato nella storia del basket mondiale. Dai primi passi in Virtus, passando per lo scudetto in Fortitudo, fino alla vittoria con San Antonio Spurs in America. Belinelli è un campione che ha ben rappresentato Bologna e la sua San Giovanni in Persiceto nel mondo. Ed è per questo motivo che ho deciso di conferire il Nettuno d'Oro a Marco Belinelli".

Alessandro Gallo