Bologna, 2 luglio 2010 - C'è stato ieri un incontro fra Longo e il procuratore D’Amico. Oggetto della discussione: il passaggio del fantasista Sebastian Giovinco al Bologna. In casa Juve c’è Del Neri, fedelissimo del 4-4-2, quindi allergico al fantasista.
 

Giovinco può anche giocare come seconda punta, ma troverebbe, al solito, una ricca concorrenza. E vuole giocare. Per questo D’Amico è stato possibilista: "Si può fare", è la sua convinzione. Ma, come sempre avviene in questi giorni quando di mezzo c’è il Bologna, è tutto un fiorire di condizionali. Quindi, anche questa pratica è rimandata al giorno in cui Sergio Porcedda avrà in pugno l’80% del pacchetto azionario.
 

Quale giorno? Ah, saperlo. Un punto fermo esiste: la squadra partirà per il ritiro di Andalo domenica 11 luglio e logica vorrebbe che per quella data tutto fosse sistemato e che tanto Colomba quanto i giocatori sapessero chi è il loro punto di riferimento. Intanto Longo parla e, al massimo, prenota un posto in prima fila. Lo ha fatto soprattutto con i dirigenti di Inter (per i giovani) e di Juve, per sondare la disponibilità di giocatori che corrispondano all’identikit tracciato da Porcedda: largo ai giovani di spessore (come Giovinco ed Ekdal), ovvero ai giocatori intorno ai 25 anni, ma già collaudati in serie A. Quelli, per intendersi, che piacciono di più a Colomba.
 

Non è un caso che i due grandi club di riferimento per Longo siano l’Inter e la Juve. Con l’Inter, attraverso Tronchetti Provera, ha buoni rapporti Porcedda. Mentre i buoni rapporti con la Juve nascono attraverso Lorenzo Giannuzzi, il direttore generale del Forte Village, che gestisce direttamente il centro benessere del più famoso resort della Sardegna e che è in ottimi rapporti con Antonio Giraudo, oggi residente a Londra, ma un tempo amministratore delegato e anima della Juventus. Se il Bologna avrà, come pare, nell’Inter e nella Juve i suoi maggiori punti di riferimento, difficilmente entrerà in orbita Milan e quindi la sua speranza di riavere il difensore Albertazzi in prestito rischia di andare delusa.
 

Intanto Longo tiene caldi i fronti del mercato sudamericano, sapendo che quello italiano racconta di squadre come il Napoli che conta 45 tesserati o come l’Udinese che ne ha 102 sparsi per il mondo e che qualcosa per sfoltire le loro rose dovranno pur fare, rinunciando all’idea di incassare per i cartellini: l’importante, più passa il tempo, è liberarsi degli ingaggi. Intanto Raggi ha fatto sapere di volere fortemente il Bologna, mentre Longo ha chiacchierato anche con il Bari per Meggiorini.