E’ SEMPRE più chiaro: lo sciopero faceva comodo a qualcuno. Anche alla Roma, pare. Fonte, il Corriere delle Sera, che ha raccontato i fatti, senza commentarli: Maurizio Beretta, che ha respinto anche l’ultima proposta di mediazione dell’Assocalciatori, vanta un doppio incarico: oltre a ricoprire la carica di presidente della Lega Calcio è anche addetto alle relazioni esterne di UniCredit. Ovvero: della banca che è ancora azionista della Roma ceduta in parte agli americani.
Qual è la squadra con ambizioni da grande meno pronta delle altre a iniziare il campionato? La Roma appunto. Che non ha ancora completato la squadra e che è alle prese con Totti e il suo tortuoso viale del tramonto.
Proprio la Roma sarebbe stato l’avversario del Bologna, se ieri sera avessero giocato, se il mondo del calcio non si fosse fermato per uno sciopero che con il passare delle ore appare sempre più pretestuoso e sempre meno una risposta ferma alle richieste dei «calciatori viziati».
Scommettiamo che? Se il calendario avesse messo un’altra grande o presunta tale di fronte a questa Roma alle prese con forti scosse di assestamento, sarebbe finita con il rinvio della prima giornata o la serie A sarebbe regolarmente partita?
Di certo qualcuno avrebbe detto a Beretta che nel suo modo di agire è ipotizzato il conflitto di interessi. Anche il Bologna avrebbe fatto bene a togliersi questa soddisfazione.
Ma, come dice Cellino, per avere voce in capitolo bisogna almeno partecipare alle assemblee di Lega.