Bologna, 11 gennaio 2014 - Nessun effetto magico da cambio panchina per il Bologna che, con la complicità della Lazio, condanna il pubblico del Dall'Ara a un quasi offensivo 0-0 (foto). Pescando momenti a caso della partita, si potrebbe montare uno spot sulla decadenza tecnica del calcio italiano. Tre occasioni in 90 minuti: due per il Bologna (Bianchi e Kone) e una, enorme, sciupata da Klose a metà ripresa. Il resto è molto più che noia. Ballardini esordisce con un punto che porta i rossoblù a 16 in classifica, a più due sulla zona rossa, ma in attesa dei match di Sassuolo e Catania. Ecco alcune chiavi di lettura del match:


Senza regia. Molti dei mali del Bologna affondano le radici nella zolla occupata da Pazienza. Il centrocampista ex Juventus si ostina a cercare il lancio lungo per tutta la partita, con una percentuale d'errore prossima al 100%. Non ha i piedi per giocare in quel ruolo e ogni suo tocco libera la frustrazione del Dall'Ara.


L'attacco. Un'occasione per tempo: con una semina così povera, pensare di raccogliere un gol è decisamente presuntuoso. Le azioni pericolose sono, a onor del vero, figlie di manovre corali belle e fluide. Degna di essere raccontata è la prima quando al 28' del primo tempo Berisha si supera su un tacco di Bianchi che concludeva un veloce triangolo Diamanti-Kone-Garics. Il problema sono gli altri 88 minuti.


Ballardini. Al nuovo allenatore rossoblù si devono concedere tutte le attenuanti che porta in seno una prima volta, per di più in un momento tanto delicato. La Lazio, però, lancia a più riprese segnali di perforabilità, a cui il tecnico reagisce sornione, dando l'impressione di aver firmato un assegno in bianco sul pareggio. Con un po' di coraggio in più, si poteva azzardare le due punte.


L'atteggiamento. Più che il deserto tecnico visto dagli spalti, a infastidire è lo spirito arrendevole dei giocatori rossoblù. Sui limiti della squadra, deve più che altro rispondere la società. Ma all'apatia agonistica palesata in campo l'inevitabile replica della curva è l'intramontabile coro "andate a lavorare". E infatti a fine partita sono arrivate bordate di fischi dalla tifoseria nei confronti dei giocatori. Diversi sono stati gli striscioni e i cori contro la società e il presidente Albano Guaraldi. Ed è spuntato anche uno striscione di ringraziamento all'allenatore esonerato Stefano Pioli.

Gianmarco Marchini

 

IL TABELLINO

BOLOGNA-LAZIO 0-0

BOLOGNA (3-5-1-1): Curci; Antonsson, Natali, Cherubin (27’ st Cech); Garics, Pazienza, Christodoulopoulos, Kone, Morleo (34’ st Khrin); Diamanti; Bianchi. A disp.: Agliardi, Stojanovic, Crespo, Radakovic, Laxalt, Perez, Acquafresca, Cristaldo, Moscardelli. All.: Ballardini.

LAZIO (4-3-3): Berisha; Cavanda, Biava, Dias, Lulic; Gonzalez (44’ st Onazi), Ledesma, Hernanes; Candreva (27’ st Ederson), Klose, Felipe Anderson (1’ st Keita). A disp.: Strakosha, Guerrieri, Pereirinha, Novaretti, Ciani, Vinicius, Biglia, Floccari, Perea. All.: Reja.

ARBITRO: Celi. 

NOTE: ammoniti Kone (B), Pazienza (B), Ledesma (L), Biava (L).